Oggi, quasi sicuramente, la finale di Champions League tra Manchester City e Chelsea non avrebbe potuto disputarsi in Portogallo o, comunque, l'Uefa non  avrebbe consentito di farvi accedere i tifosi delle due squadre dopo che il Regno Unito ha deciso di rimuovere quel Paese dall'elenco di quelli in fascia verde.

Pertanto, niente più turismo in Portogallo per i sudditi di sua maestà e per coloro che vi si fossero già recati al rientro dovranno mettersi in quarantena per dieci giorni.

Per il ministro dei trasporti Grant Shapps, la decisione della Gran Bretagna sarebbe giustificata da una mutazione del coronavirus  scoperta di recente in Portogallo, aggiungendo che il governo non vuole correre rischi in vista del previsto ritiro definitivo delle restrizioni anti-contagio previsto in Inghilterra per il prossimo 21 giugno.

La decisione di retrocedere il Portogallo in quella che in Italia definiremmo fascia gialla, non solo ha irritato il governo di quel Paese, ma anche tutta la catena del settore turistico britannico che ha già  minacciato la perdita di ulteriori posti di lavoro.

Ma l'aspetto più singolare di questa notizia è che in questi giorni, anche nel Regno Unito si registra un aumento progressivo e significativo di nuovi casi di contagio da Covid, che vede il nord-ovest dell'Inghilterra come l'area più colpita.

Responsabile di questo incremento è la variante Delta, il nome che è stato assegnato alla variante scoperta in India, che ha colpito soprattutto le persone non ancora vaccinate, oltre ad una piccola percentuale di persone che avevano ricevuto due dosi di vaccino. 

In base ai dati del 3 giugno pubblicati dalle autorità sanitarie britanniche, l'incremento di nuovi casi Covid rispetto ai dati di una settimana fa è del 38,9%, anche se il tasso di diffusione del contagio rimane basso con un valore di 33,7 ogni 100mila abitanti.