Il Marocco si appresta a consentire la coltivazione, l'esportazione e la vendita anche all'interno dei propri confini di cannabis per uso medico e industriale.
Questo è quanto ha deciso giovedì il governo presieduto dal primo ministro Salaeddine El Othmani, con la speranza che tale scelta possa essere d'aiuto agli agricoltori impoveriti delle montagne del Rif.
I tentativi in passato di legalizzare la coltivazione della cannabis in Marocco erano falliti a causa dell'opposizione del PJD, il partito con il maggior numero di seggi in parlamento, che adesso ha però rivisto la sua posizione a seguito della decisione delle Nazioni Unite di rimuovere la cannabis dall'elenco di stupefacenti pericolosi.
Il disegno di legge, che il governo dovrebbe approvare la prossima settimana, mira a migliorare i redditi degli agricoltori, proteggerli dai trafficanti di droga che ora controllano il commercio di cannabis, legalizzando in tal modo la loro attività, e ottenere l'accesso al fiorente mercato internazionale legale della droga.
La cannabis viene coltivata principalmente nelle montagne del Rif settentrionale, che negli ultimi anni hanno visto i loro abitanti proteste per la disuguaglianza economica.
Il ministro dell'Interno, che ha presentato il progetto, ha previsto anche la creazione di un'agenzia nazionale specializzata, la sola con l'incarico di concedere le autorizzazioni in questo nuovo mercato. L'agenzia di stato sarà anche l'unico collegamento tra produttori e mercato.