Oggi la Chiesa cattolica celebra Maria, madre di Dio, ed è su tale tema che il Papa ha basato la propria omelia nella messa celebrata nella cappella papale di San Pietro ed il successivo messaggio all'Angelus ai fedeli in Piazza.

E proprio all'Angelus, facendo riferimento al ruolo di intercessione svolto da Maria durante le nozze di Cana nel ricordare al figlio i bisogni degli uomini, specialmente i più deboli e disagiati, Francesco ha rammentato ai presenti che il 1 gennaio è anche la Giornata Mondiale della Pace che quest'anno ha come tema “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.

Richiamandosi al messaggio pubblicato lo scorso novembre, Bergoglio ha detto di voler farsi portavoce «di questi nostri fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace. Per questa pace, che è diritto di tutti, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso; sono disposti ad affrontare fatiche e sofferenze.

Per favore - ha proseguito il Papa - non spegniamo la speranza nel loro cuore; non soffochiamo le loro aspettative di pace! È importante che da parte di tutti, istituzioni civili, realtà educative, assistenziali ed ecclesiali, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai migranti, a tutti un avvenire di pace. Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo anno con generosità, con generosità, per realizzare un mondo più solidale e accogliente.»

Ad ascoltare le parole del Papa anche i partecipanti alla marcia organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, partita alle 10.30 da Largo Giovanni XXIII, per sostenere il tema di questa 51esima Giornata Mondiale della Pace, con l'intento di "cominciare il nuovo anno costruendo un mondo più umano, che sappia accogliere e integrare."

Una marcia che si ripeterà nello stesso giorno in centinaia di città con diversi appuntamenti in Italia e all'estero.

Lo scopo di tale iniziativa è quello di "continuare a percorrere vie perché non prevalgano muri e divisioni, ma una cultura del vivere insieme, che permetta di guardare al futuro con speranza."

Durante le varie marce che si svolgeranno in ogni parte del mondo, a partire da quella di Roma, verranno ricordati i nomi di tutti i Paesi ancora coinvolti dai conflitti e dalla violenza nei diversi continenti.