INTERVISTA con ILARIA RITA BIANCONI.


Cosa ti ha fatto scegliere di scrivere su un tema come il bullismo? Tu a scuola avevi avuto qualche problema?
Quando ero a casa per via della maternità anticipata e fino a che non ho mandato mia figlia al nido, ho avuto modo di guardare la tv, perché mio marito puntualmente si dimenticava di spegnerla prima di andare al lavoro. Io in casa amo molto il silenzio, lui no! In quel periodo ho ascoltato molto Rtl 105, dalla musica al notiziario a gli spot pubblicitari. E nelle due ultime opzioni che ho trovato "l'ispirazione". In quel momento ho avuto uno scatto e ho deciso dopo varie volte di parlare di ciò che sentivo puntualmente al notiziario e di aggiungere pure spunti di vita reale che riguardano sia me che persone che ho conosciuto in quasi 34 anni. Ma visto che mi volevo rivolgere ai più giovani in particolare adolescenti e si pure un po' hai genitori ho deciso di romanzare un po' tutta la storia. Come molte bambine da piccola fino all' età adulta sono stata" presa di mira". Avevo un carattere forse un po' troppo permaloso e ipersensibile. Me la prendevo molto facilmente. E pure un tono di voce un po' aggressivo, cattivo o da presa in giro beh mi faceva rimanere male. Spesso è volenti mi facevano i dispetti anche al livello di prendermi le cose o di attaccarmi chewing-gum ai capelli, e questi sono solo esempi. Ebbene sì fino a  circa 2 anni fa avevo i capelli lunghi. Detto ciò mi è venuto più che naturale scrivere sull'argomento senza sforzi né riflessioni.

Il tuo libro si rivolge ai giovani ma anche ai genitori?Sì esatto, l'intenzione è di mandare un messaggio preciso. Agli adolescenti di reagire, ai genitori di controllare i segnali e parlare il più possibile.  

Quanto ti disturbano le critiche negative che possono fare sul tuo libro?All'inizio mi disturbavano moltissimo, perché spesso fatte da persone che a detta loro erano state "vittime di bullismo ". Ora ci rimango male ma riesco a  farmene una ragione.  

Come nasce la tua passione per la scrittura?Fin da piccola ho sempre avuto molta fantasia. All'inizio mi "esprimevo" con pensieri e poesie in un quaderno che portavo sempre con me nel mio zaino. Poi ho avuto un blocco che si è sbloccato solo una volta diventata mamma e ho voluto provare un nuovo genere il romanzo e da qui è nata "La storia di Clarissa".

Quale messaggio ti piacerebbe fosse colto da chi legge il tuo libro? La vita può migliorare sempre se lo vuoi. Non stare in silenzio confrontati, chiedi aiuto e fidati oltre che del tuo istinto di chi è sincero e ti vuole stare vicino.  Dopo le parole dette da Ilaria non resta che leggere il libro e farlo leggere soprattutto ai ragazzi. 


@ilariaritabianconi

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"La storia di Clarissa" e "L' histoire de Clarissa"

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Intervista scritta da: @raffaeleborghesio