Il mondo è un luogo spesso ingrato e ingiusto. Osservando spassionatamente la condizione umana, non possiamo fare a meno di constatare la sua inanità e insensatezza. Le tristi generazioni si susseguono, ognuna con il suo triste bagaglio di dolore e sofferenza. Tutte le letterature sono pervase da un senso di sgomento verso la finitezza e l'impotenza esistenziale dell'umanità. Già il poeta greco Mimnermo cantava "l'ottimo non essere mai nati"; gli fa eco il nostro Leopardi: "funesto è a chi nasce il dì natale".

I beni materiali e la vita stessa sono effimeri e fugaci. Sin dall'alba dell'umanità, la Destra ha affermato la superiorità del valore sul possesso, il piacere ed il potere. Ma cos'è il valore ? E' il significato riposto nelle cose, come quando ci si interroga sul proprio valore personale ed esistenziale, o si riflette sul significato del mondo stesso. I Romani furono un popolo di grande valore, anche se si possono rinfacciargli colpe, efferatezze e scelleratezze.

E' oltremodo interessante quanto afferma l'Augusto Giustiniano nella Costituzione imperiale, (Tanta, 15) introduttiva al Digesto: ebbene, egli ci avverte che in esso v'è un quid occulte positum (qualcosa di  riposto nell'occulto), lasciando intendere che esiste una verità che va oltre le citazioni ed i frammenti dei giuristi romani ivi raccolti, non raramente aridi e tediosi. Non pretendiamo certo di aver svelato questo segreto: con i modesti mezzi a nostra disposizione, abbiamo cercato di decifrare e razionalizzare il sapere implicito nella letteratura giuridica romana, analizzando inoltre le fonti c.d. atecniche.

In ogni caso, il valore va tratto dalla realtà delle cose ponderando attentamente i reciproci rapporti tra Dio, uomo e natura. L'uomo, nella ricerca del valore dell'esistenza, non può prescindere da quella realtà; egli non può inventare il valore, fondando sistemi filosofici spesso impregnati di ideologia, tanto che spesso riesce difficile distinguere tra filosofia e incrostazioni ideologiche. E' anche vero che nei sistemi filosofici si incontrano talvolta riflessioni pregevoli ed acute. Insomma, i beni materiali vanno e vengono, ma il valore rimane eterno.