Il Presidente Giuseppe Conte, in Puglia dal 21 al 23 settembre, sarà a San Giovanni Rotondo in occasione delle celebrazioni dedicate a padre Pio da Pietrelcina e a Volturara Appula per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune.


Questo è quanto comunicato ufficialmente da Palazzo Chigi in una nota pubblicata questo venerdì.

Ma di quali celebrazioni stiamo parlando? Lo spiega su Facebook lo stesso Conte: del 50° anniversario della morte di Padre Pio e il 100° anniversario della comparsa delle stimmate la cui presenza (messa in dubbio anche da importanti rappresentanti del clero) ha reso famoso il frate diventato poi santo.

Di padre Pio, Conte ne aveva già parlato qualche giorno fa nella trasmissione "Porta a Porta". Prima di trasferirmi a Roma per gli studi universitari ho vissuto molti anni a San Giovanni Rotondo, che è il luogo dove lo stesso frate ha passato buona parte della sua vita sino alla morte.



Tre giorni in Puglia per celebrare un santo da parte di un presidente del consiglio di uno Stato laico che in base alla Costituzione deve essere equidistante e imparziale rispetto a tutte le confessioni religiose è istituzionalmente inopportuno.

Che il foggiano Conte in questo modo abbia trovato una scusa per starsene tre giorni nei luoghi dove è nato ed ha trascorso alcuni anni della propria vita è umanamente comprensibile e del tutto accettabile... ma perché non farlo privatamente?

Conte, come testimoniato dal comunicato della Presidenza del Consiglio, è in Puglia in veste ufficiale e in qualità di primo ministro rappresenta tutti gli italiani... e non solo i baciapile. Quindi, perché una persona che ci viene spacciata come intelligente e preparata non ha la sensibilità di capire che certe cose si fanno privatamente oppure, se si fanno come rappresentante delle istituzioni, non si può dar loro tanta evidenza?

Neppure il Papa è andato a San Giovanni Rotondo e questo fine settimana è in Lituania.

Ma visto che Conte dà così importanza alle celebrazioni, il 13 novembre ricorre l'anniversario dei 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini. A questo punto, se vuole usare lo stesso metro che ha usato con il frate pugliese, il presidente del Consiglio dovrebbe trasferirsi a Pesaro per almeno una settimana per commemorare uno dei più grandi italiani di sempre... pure abbuffandosi con le sue ricette da gourmet ghiottone.

Ma Rossini nessuno lo ha fatto santo e per questo non attira voti.