Lunedì 29 marzo, nel Regno Unito sono stati registrati 4.654 nuovi casi di Covid, rispetto ai 5.342 casi di una settimana fa. 23 i decessi di persone risultate positive nei precedenti 28 giorni, rispetto alle 17 registrate lunedì di una settimana fa. In base agli ultimi dati forniti dal governo sono stati  30.444.829 i britannici finora vaccinati, di cui solo 3.674.266 quelli che hanno ricevuto la seconda dose.

Oggi Johnson ha dichiarato che non era più in vigore la norma che imponeva di stare a casa, permettendo così a gruppi limitati di persone di incontrarsi all'aperto. Al tempo stesso, però, il premier britannico ha fatto presente che ciò potrebbe significare un aumento nel numero di nuovi casi Covid,  ricoveri e decessi, invitando pertanto i residenti  nel Regno Unito a continuare ad osservare le indicazioni anti-contagio.

Nonostante l'alto numero di vaccinazioni effettuate, seppure con una prima dose, le autorità sanitarie britanniche non sono in grado di dire "esattamente quanto saranno forti" le difese immunitarie contro un'altra ondata di casi Covid e per tale motivo Johnson ha chiesto cautela.

"Quello che dobbiamo fare adesso - ha detto il premier - è perseguire l'obbiettivo di raggiungere l'immunità di gregge nel Paese, prima dell'arrivo di una nuova ondata".

La prudenza di Johnson è dettata dalla consapevolezza che i vaccini non possono garantire una copertura dal virus pari al 100%. Chris Whitty, consigliere capo del Regno Unito per le questioni sanitarie, ha dichiarato che se le persone seguiranno le regole, qualsiasi nuova ondata Covid potrà essere di modesta entità, senza dimenticare che l'arrivo dei mesi più caldi sarà comunque d'aiuto, dato che i virus respiratori prosperano soprattutto nei mesi più freddi.

Mentre l'Europa dà l'impressione di dipingere una Gran Bretagna quasi fuori, se non addirittura fuori, dalla pandemia, di tutt'altro avviso sembrano le autorità di quel Paese.

Il professor Whitty, infatti, ha detto che l'argine al Covid offerto dalla vaccinazione diventerà più forte solo dopo che le persone avranno ricevuto una seconda dose. Per questo, ha sottolineato i rischi per il Regno Unito derivanti dall'aumento dei casi in altre nazioni, con la possibilità di importare contagi e nuove varianti che potrebbero ridurre l'efficacia dei vaccini finora somministrati.

"Se si verificasse un'ondata di contagi molto estesa - ha detto Whitty - ciò avrebbe ancora una volta un impatto importante sul sistema sanitario. Ecco perché il premier e i suoi ministri hanno deciso per un graduale, costante, ma lento ritorno alla normalità, potendo in tal modo misurare di volta in volta i risultati e le conseguenze del ritiro delle misure di contenimento."

Johnson, infine, ha annunciato che il governo ha siglato un accordo con la casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline per l'acquisto fino a 60 milioni di dosi del vaccino Novavax, ancora in fase di approvazione.