Per riassumere lo stato "reale" dell'economia in Italia, è sufficiente riprendere il commento dell'Istat che riassume quanto indicato nella nota mensile di agosto.
Il clima di fiducia di imprese e famiglie è in peggioramento e l'andamento dell'indicatore anticipatore ha segnato un’ampia flessione verso il basso suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dell'economica.
Un andamento confermato anche dal commercio al dettaglio a luglio 2019 dove le vendite sono in diminuzione del -0,5% in valore e del -0,7% in volume, sia per i beni alimentari che per quelli non alimentari, rispetto al mese precedente, anche se la stima trimestrale e tendenziale mostra invce valori in aumento.
A conferma del non roseo periodo che ci aspetta, va aggiunto il dato congiunturale relativo alla stima della produzione industriale in Germania nel mese di luglio che, rispetto a quella del mese precedente, è scesa del - 4,2%, dato persino peggiore a quello già negativo previsto che si attestava al -3,9%.
Il mal comune mezzo gaudio, nel caso della Germania, non vale. Infatti, la produzione manifatturiera in Italia è fortemente dipendente anche dagli ordini che arrivano dall'industria tedesca. Un calo della produzione in quel Paese, pertanto, non può che significare che un ulteriore problema per l'Italia.
È chiaro che, con queste premesse, la prossima legge di bilancio sarà un rebus per l'attuale governo che da una parte dovrà far quadrare i conti e dall'altra favorire lo sviluppo.