In un editoriale del 29 agosto a firma di Francesco Bonini pubblicato per la Sir, in merito al problema migranti, si fa appello alla politica con la maiuscola che impone di non scindere mai i principi dall’azione: «Se si perde questo nesso i primi diventano vuota retorica e la seconda perde la bussola e, dunque, l’efficacia, si frammenta in una miriade di processi. Si moltiplicano i conflitti e le speculazioni di chi sul conflitto intravvede la possibilità di accrescere consensi.»

L'inivito rivolto alla "Politica" è quello di rispondere al problema migranti non con politiche di emergenza, che finiscono per creare diffidenze e tensioni nelle comunità dei residenti, perché spesso mettono in secondo piano il rispetto della legalità, basato sul rispetto di diritti e doveri, ma con politiche di lungo respiro che possano «arrivare alla persona, promuovendo il popolo ed elevandone le condizioni economiche, culturali e morali.»

Adesso, dopo quanto è stato concordato nel vertice di Parigi, non resta da attendere che la chiesa, quella con la c maiuscola, partendo dai suoi vertici, ci faccia conoscere il suo parere se la strada indicata ieri sia la strada corretta, quella della politica con la P «iniziale maiuscola [che] significa centralità della persona, dunque umanità, e nello stesso tempo operatività, ovvero chiarezza di principi, coniugata con realismo e concretezza.»

Una dichiarazione al riguardo non sarebbe inopportuna.