Le notizie provenienti dall'economia greca sembrano confortanti, almeno per le istituzioni che finora hanno consentito di finanziarne il debito. Secondo il portavoce del governo ellenico Dimitris Tzakanopoulos, sembra essere ormai raggiunto un accordo sulla verifica del rispetto delle condizioni del piano di assistenza finanziaria da parte di Atene.

Questo porterebbe ad un'intesa per una modifica del mix fiscale imposto alla Grecia fin dal 2019 oltra all'identificazione delle misure da applicare per l'alleggerimento del debito, già a medio termine.

L'obbiettivo delle parti è di raggiungere un accordo da presentare già alla prossima riunione dell'Eurogruppo (dove partecipano tutti i ministri delle finanze della zona euro) che avrà luogo il 20 marzo.

Nelle speranze del governo greco, l'intesa dovrebbe consentire al paese di tornare sui mercati finanziari e di iniziare a far parte del programma di acquisti dei titoli di Stato portato avanti dalla Bce, il quantitative easing.

L'accordo su cui si sta discutendo ha per argomenti lavoro, mercato energetico, ristrutturazione del debito a medio termine e un altro lotto di misure fiscali a partire dal 2019 per mantenere l'avanzo primario del Paese intorno al 3,5%, avanzo da cui verrebbero però esclusi i costi di finanziamento del debito.

Tutto a posto dunque? Sembrerebbe di sì, ad eccezione di un piccolissimo particolare. Il Fondo Monetario Internazionale, favorevolissimo ad un riduzione del debito greco chiede "soltanto" che Atene riformi la legge sul lavoro cosentendo licenziamenti di massa.