Il 28 settembre, i promotori del referendum sulla legalizzazione della Cannabis avevano organizzato un presidio davanti a Montecitorio in attesa della decisione del Governo Draghi circa la proroga a fine ottobre per la consegna dei documenti relativi alla convalida delle firme raccolte da presentare alla Corte di Cassazione.

Per le quasi 600.000 firme raccolte in pochi giorni, le amministrazioni comunali coinvolte avevano inviato ai promotori solo la metà dei documenti per la loro certificazione.

“Dopo aver raccolto le firme in tempi record e averle fatte pervenire ai comuni scorso 22 settembre, abbiamo diffidato 1.400 perché rispondessero nelle 48 ore previste dalla legge. Oggi abbiamo oltre la metà dei certificati necessari ma i tempi sono troppo stretti. Non vogliamo che questo referendum venga discriminato, chiediamo di avere tempo fino al 31 ottobre: ci siamo rivolti al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, siamo pronti a mettere in mora il Ministero dell’Interno. Questo ritardo non dipende da noi, non possiamo subirne gli effetti” – avevano detto dal Comitato promotore Referendum Cannabis Legale.

Il giorno dopo, il CdM n.38 si è espresso sui referendum in corso con un decreto legge che proroga di un mese la possibilità di depositare le sottoscrizioni e i certificati elettorali anche per la raccolta delle firme  iniziata dopo il 15 giugno 2021 ed entro la data di pubblicazione dello stesso decreto legge. Il termine per il deposito, in tal modo, passa dal 30 settembre al 31 ottobre 2021.  

“Il comitato promotore referendum cannabis prende atto con soddisfazione della riparazione adottata dal consiglio dei ministri ancorché con l’astensione della Lega, impegnata nella raccolta firme per altri referendum, e ringrazia le quasi 500 persone che hanno digiunato e che si sono auto-convocate in molte città per sostenere la richiesta di proroga”, ha commentato Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente del Comitato Promotore Referendum Cannabis“Il lavoro di recupero delle certificazioni è ancora in corso e l’appuntamento in Cassazione resta confermato nella speranza che il decreto venga pubblicato urgentemente in gazzetta ufficiale”.