È arrivato il via libera al decreto attuativo del Ministro della Salute Roberto Speranza per lo screening nazionale per l’epatite C.
 
Lo screening riguarderà i nati tra il 1969 e il  1989 e ha come scopo quello di rilevare le infezioni da virus dell'epatite C ancora non diagnosticate.

In realtà in questo modo si evita di scoprire la malattia in ritardo, cioè quando insorgono gravi danni epatici e cirrosi. Inoltre, una campagna di screening a vasto raggio si prefigge anche di ridurre i casi di nuove infezioni.

Lo Stato impegnerà oltre 70 milioni di euro in tale iniziativa.


Lo screening è rivolto a:

  • tutta la popolazione iscritta all'anagrafe sanitaria nata dal 1969 al 1989;
  • ai soggetti seguiti dai servizi pubblici per le Dipendenze (SerD), indipendentemente dalla coorte di nascita e dalla nazionalità;  ai soggetti detenuti in carcere, indipendentemente dalla coorte di nascita e dalla nazionalità.
     

Sarà compito di ogni regione sensibilizzare i destinatari con una chiamata attiva da parte dei medici di medicina generale e/o dei servizi di prevenzione del territorio.
 
Inoltre, per sensibilizzare la popolazione interessata ogni occasione di acceso ad una struttura sanitaria, per ricovero ospedaliero, intervento in day hospital, analisi di controllo o altro, può essere motivo di sensibilizzazione ed eventualmente di effettuazione dello screening.

Un soggetto, individuato come destinatario dello screening gratuito può recarsi presso un laboratorio pubblico o convenzionato ed effettuare l'esame.
 

Per i nati tra il 1969 e il 1989 , circa 17 milioni  di persone,  lo screening avverrà, con chiamata attiva attraverso i Medici di Medicina Generale e/o il Servizio di prevenzione territoriale.

Verranno effettuati test sierologici con la ricerca degli anticorpi anti HCV e se positivo altri test di conferma.

L'esito dell'esame verrà restituito all'interessato previo colloquio con il personale sanitario che ha prescritto il test; durante il colloquio saranno fornite le informazioni necessarie per l'eventuale trattamento e per le misure di prevenzione, identificando le strutture di presa in carico.

In caso di HCV-RNA positivo il paziente sarà indirizzato verso un centro specializzato per proseguire gli accertamenti diagnostici (stadiazione della patologia) ed iniziare immediatamente l'opportuna terapia preferendo, per la popolazione a rischio come i consumatori di sostanze stupefacenti, percorsi facilitati e rapidi.
   

Al fine di poter valutare l'efficacia dell'intervento, conoscere le dimensioni del fenomeno del "sommerso" e poter programmare ulteriori iniziative per eradicare l'HCV ogni Regione deve inviare al Ministero della Salute un report semestrale, che specifichi algoritmo e percorso diagnostico. Il Ministero della Salute, con proprio provvedimento, sentiti l'Istituto Superiore di Sanità e le Regioni, indicherà quali saranno i dati da raccogliere, il formato e le modalità di invio in modo che gli stessi risultino uniformi per tutte le regioni.


Al seguente  indirizzo è possibile scaricare il decreto:
drive.google.com/file/d/1Fp0MzuTBFttnf15zDPCLtjFBfoBP8J-t/view?usp=sharing