Monito senza ulteriori interpretazioni da parte di Barack Obama nei confronti della Russia di Vladimir Putin.

Il numero uno della Casa Bianca avverte il Cremlino: basta aggressioni informatiche o gli Stati Uniti reagiranno sul campo. Secondo l'intelligence statunitense la Russia avrebbe compiuto attacchi durante le ultime elezioni presidenziali per favorire la vittoria di Donald Trump.

In particolare, Obama si è riferito alla diffusione delle email riservate provenienti da John Podesta, a capo del comitato elettorale di Hillary Clinton ed al fatto che, senza ombra di dubbio, tali email sono state acquisite e poi diffuse dai russi.

Anche se Obama, puntando il dito contro i russi, ha ricordato che in Russia non accade nulla senza che prima abbia ricevuto l'assenso di Putin, il presidente uscente non ha però formulato un'accusa esplicitamente diretta nei confronti del presidente russo, anche se non è escluso che ciò possa avvenire prima della scadenza del suo mandato.

E tanto deve essere stato il disappunto per le nuove rivelazioni, che Obama ha pure colto la palla al balzo per sottolineare il deterioramento nei rapporti tra i due paesi Obama a causa della guerra in Siria e delle scelte russe in Ucraina, definendo la Russia un paese sempre più piccolo e sempre più debole, non in grado di produrre alcunché, se non petrolio, gas e manodopera.

Una linea di demarcazione netta, quella tracciata da Obama, con lo scopo di far evidenziare agli americani i pericoli che il loro paese potrà correre se, come promesso, Trump riallaccerà i rapporti diplomatici con Mosca.