Il ping-pong, che ha già svolto un ruolo importante nella storia recente, contribuendo al disgelo fra l'America di Nixon e la Cina di Mao, oggi si è rivelato importante anche in archeologia.

E' proprio durante i lavori per l'installazione dell'impianto elettrico in un vecchio fienile, riadattato a saletta da ping-pong per i figli, che una famiglia inglese dello Wiltshire, nel sud-ovest dell'Inghilterra, ha scoperto che la proprietà recentemente acquistata si trova sopra i resti di una delle più grandi ville romane mai costruite nelle isole britanniche.

I tecnici, cui era stato affidato il lavoro, avevano optato per una linea aerea, ma il proprietario ha insistito per far passare i cavi nel terreno. E' stato sufficiente scavare ad una profondità di meno di mezzo metro per portare alla luce un mosaico di epoca romana, in ottimo stato di conservazione.

Sono stati subito chiamati i tecnici dell'Historic England, l'equivalente della nostra Soprintendenza per i Beni Archeologici, per rendersi conto dell'importanza della scoperta. Il mosaico riportato alla luce formava parte del pavimento di una grande villa, costruita nel periodo compreso fra il 175 ed il 220 dopo Cristo e più volte ristrutturata prima del quinto secolo.

La scoperta viene considerata di enorme importanza, in quanto l'edificio sarebbe crollato più di 1400 anni fa e da allora non sarebbe stato più toccato. Questo consentirebbe di far luce su molti aspetti del periodo dell'occupazione romana dell'Inghilterra e quello immediatamente successivo, con i primi insediamenti sassoni.

Si ritiene che si tratti di una struttura a tre piani, costruita a dominare la valle sottostante, simile a quella casualmente scoperta nel 1864 da un guardiacaccia a Chedworth. I suoi abitanti dovevano disporre di grandi mezzi finanziari. A testimoniarlo non sono solo le dimensioni della villa, ma anche la presenza, ad esempio, di gusci di ostriche, che, data la distanza del luogo dal mare, dovevano, probabilmente, essere trasportate in barili di acqua salata per mantenerle fresche, con un costo non trascurabile.

Anche i mosaici sono di ottima fattura, come tutti i materiali utilizzati per la costruzione dell'edificio. Le pietre esaminate provengono da almeno tredici cave differenti. Tutto fa pensare che si tratti della residenza di campagna di un romano ricco e potente, che certamente disponeva di un'abitazione anche a Londra o in una qualche altra grande città.

Gli scavi, per adesso effettuati solo a campione nel terreno circostante, hanno permesso di recuperare anche molti manufatti in ceramica di ottima fattura, monete, spille e ossa di animali, alcuni domestici, altri selvatici risultato, probabilmente, di battute di caccia.