Al Palacongressi di Rimini, in questo fine settimana è stata organizzata l'assemblea nazionale degli amministratori locali del Partito Democratico. Titolo della manifestazione, "CITTA’ ITALIA. #energialocale".

Partecipano all'evento oltre mille amministratori locali del Partito Democratico, tra cui sindaci, governatori ed esponenti del governo.

Il senso della due giorni è riportato nelle parole del suo organizzatore, Matteo Ricci, responsabile degli enti locali del PD: «Da Rimini il Partito Democratico parte con una narrazione nuova: vogliamo raccontare i tanti esempi di buon governo locale che abbiamo in giro per l’Italia.

Il buon governo che gli amministratori dem praticano ogni giorno nei territori può diventare un modello da esportare a livello nazionale.

I riflettori sono sempre puntati sulle grandi città e sulle realtà nazionali ma spesso le politiche migliori si attuano nelle province: dalla sicurezza al sociale, dagli investimenti fino alle politiche ambientali. Racconteremo quello che facciamo nei territori: sarà la base per costruire una nuova proposta di governo del Paese.»

Quest'evento, sicuramente interessante a livello politico, sarebbe stato comunque definito di second'ordine se non avesse rappresentato il pretesto per il ritorno ufficiale sulla scena politica di Matteo Renzi.

Alle ore 18, in perfetto orario come da programma, il segretario del PD vestito casual seguendo il modello Berlusconi (si dovrebbe però dire fotocopiando l'abbigliamento di Berlusconi) ha iniziato il suo show per riprendere il contatto con gli elettori, più che per fare annunci sulla durata dell'attuale governo e sulla data delle prossime elezioni.

Come nel suo stile, Renzi ha dichiarato di non volersi immischiare nelle polemiche della politica e di non voler ribattere alle querelle che direttamente o indirettamente vedono coinvolto il Partito Democratico e lui, in quanto segretario.

Per Renzi sono piccinerie senza importanza che non sono degne di attenzione, tanto che più volte, senza nominarli, ha ironizzato, nell'ordine, su D'Alema, Salvini, Meloni, Pisapia e altri. Invece, non si è risparmiato nel citare Grillo, Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle... in fondo loro sono il vero nemico.

Nemico capace solo di criticare e non di fare, nemico che si rifiuta di fare le Olimpiadi a Roma per evitare la corruzione e che poi finisce per vedere arrestato uno dei collaboratori più in vista proprio per quel reato... tanto per dare un'idea delle parole di Renzi.

Ma anche l'Europa, partendo dal protezionismo di Trump, è finita nell'elenco dei cattivi del segretario del PD. La questione dello 0,2% di sforamento del deficit non è stata digerita, come neppure la sconfitta al referendum che, per Renzi, non è vero che non abbia avuto conseguenze per il paese.

Infatti, secondo lui, il mancato finanziamento di MPS sul mercato è stato causato dalla vittoria del no che ha impedito ad alcuni investitori istituzionali di sottoscrivere l'aumento di capitale costringendo la banca a ricorrere all'aiuto statale e costringendo lo Stato a dover utilizzare, per tale motivo, 20 miliardi di euro. Una ricostruzione del tutto falsa, ma convintamente applaudita dai presenti.

Ma Renzi, collegandosi all'evento odierno, ha voluto lanciare anche quello che dovrebbe essere uno dei punti della prossima campagna elettorale del suo partito: il patto di comunità che si contrappone al patto di stabilità.

Il patto di comunità, sempre secondo Matteo Renzi, dovrebbe essere la risposta politica rispetto a ciò che sta avvenenedo: la città civitas contrapposta alla città urbe (sic!) contro le ricette protezionistiche del populismo ed il rigore dell'Europa.

Il patto di comunità permetterà allo Stato di prendersi cura di ogni singolo cittadino fin dalla nascita e di non abbandonarlo fino alla morte. Da capire se nel patto rientri anche la "cura" dell'Agenzia delle Entrate o di qualche altra analoga agenzia di riscossione. Questo, Renzi si è dimenticato di farlo sapere.

In conclusione, naturalmente, non poteva mancare un riferimento al partito che potesse rappresentare per gli elettori la più volte citata speranza, in questo caso di cambiamento in contrapposizione a chi invece è capace solo di gridare la rabbia senza avere un progetto concreto, senza avere proposte.

Finale tra musica, applausi e abbracci distribuiti anche in mezzo alla platea di partecipanti.