Nel sostanziale silenzio generale, ieri il FTSE MIB ha perso il 3%, con una flessione più marcata rispetto alle altre piazze europee. Questa mattina, in linea peraltro con l'andamento negativo del Giappone, le borse europee continuano ad essere negative, con Piazza Affari che si distingue in peggio.

Da cosa dipenda l'andamento negativo non è possibile definirlo con certezza. Secondo gli analisti, a penalizzare le borse è principalmente il prezzo del petrolio la cui debolezza viene percepita più come un problema di sovrapproduzione, che come un problema di scarsa domanda, interpretando così negativamente il momento economico nonostante alcuni indici che monitorano il sentiment di produzione e acquisti non abbiano fatto registrare valori negativi.

In Italia, inoltre, viene registrato anche il calo dei titoli legati al mondo bancario. Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi, le banche italiane risentono pesantemente del momento con perdite pesanti sui titoli di Monte Paschi e Banca Popolare d Milano.

Ieri la chiusura del FTSE MIB è stata appena sotto quota 18000, valore di supporto registrato negli ultimi mesi del 2014. Il nuovo limite di supporto è oggi intorno a quota 17500, livello che porta la Borsa ai valori di due anni fa.