Eletto dal consiglio della Shura del movimento islamico, Ismail Haniyeh, ex premier nella Striscia di Gaza, è il nuovo leader di Hamas. Haniyeh sostituirà a capo dell’uffico politico di Hamas Khaled Meshaal. Rispetto al suo predecessore che ha ricoperto i suoi due mandati operando dall'estero, Haniyeh guiderà Hamas dalla striscia di Gaza.

La sua elezione segue un cambiamento politico sicuramente importante da parte di Hamas che, all'inizio della scorsa settimana, ha pubblicato un nuovo atto costitutivo del movimento in cui "ammorbidisce" le sue precedenti posizioni nei confronti di Israele, oltre a prendere le distanze dai Fratelli Musulmani, da cui il movimento è nato.
Elemento, quest'ultimo, che dovrebbe riavvicinare Hamas all'Egitto di al-Sisi perché possa rivedere la posizione del Cairo sul blocco che, ad oggi, attua insieme ad Israele nei confronti di Gaza e dei suoi due milioni di abitanti le cui condizioni di vita risentono, anche, dello scontro politico tra Hamas e il governo di Fatah a Ramallah.

Domenica, Benjamin Netanyahu, dopo alcuni giorni di silenzio, ha commentato quella che molti hanno definito una svolta da parte di Hamas, che invita non più a combattere gi ebrei e gli israeliani in sé, ma Israele in quanto Stato occupante, accettando i confini del 1967 - compresa la striscia di Gaza - come nucleo del futuro stato di Palestina.


In un video, simbolicamente, Netanyahu ha preso il documento, lo ha accartocciato e lo ha gettato in un cestino, definendolo un inganno. Secondo Netanyahu, "il nuovo statuto di Hamas afferma che Israele non ha diritto di esistere, che ogni centimetro della nostra terra appartiene ai palestinesi e che non esiste una soluzione accettabile diversa dal rimuovere Israele."

Inoltre, Netanyahu ha aggiunto che "Hamas ha ucciso donne e bambini, ha lanciato decine di migliaia di missili sulle nostre case, fa il lavaggio del cervello dei bambini palestinesi che frequentano gli asili per convincerli al martirio."

Il leader uscente di Hamas, Khaled Meshaal, ha altresì dichiarato che la lotta di Hamas non era contro l'ebraismo come religione, bensì contro quelli che lui definisce "aggressori sionisti."