Il gruppo Ferrovie dello Stato ha smentito di avere, al momento, un interesse in un eventuale salvataggio in extremis di Alitalia.
Anche la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa, indicata tra i possibili soggetti interessati a rilevare la compagnia aerea italiana, ha smentito qualsiasi possibilità di acquisto.
Un nuovo piano di salvataggio da parte dei soci? Smentito anch'esso.
Un intervento del Governo che possa nazionalizzare l'azienda tramite un aumento di capitale? Ipotesi anch'essa smentita ed in via più che ufficiale.

Lo ha ribadito, infatti, il ministro dell'Economia Padoan rispondendo alla Camera dei Deputati ad un'interrogazione parlamentare che ipotizzava un possibile salvataggio pubblico della compagnia anche tramite l'intervento di Cassa depositi e prestiti.

«Alitalia è un'impresa privata - ha ricordato Padoan - e l'esito della sua attività è ascrivibile esclusivamente alle scelte degli azionisti e del management.»

Come già anticipato da alcune fonti, Padoan però non ha escluso un prestito ponte per garantire l'operatività della compagnia aerea in attesa di trovare un nuovo acquirente: «Ove l'impresa delibererà di richiedere l'amministrazione straordinaria si procederà con la massima tempestività all'apertura della procedura e alla nomina dell'organo commissariale straordinario, con il compito di provvedere alla gestione dell'impresa e di predisporre l'eventuale programma che consenta una gestione conservativa dell'insolvenza.

Un eventuale intervento finanziario dello Stato sarebbe finalizzato esclusivamente ad evitare l'interruzione delle attività e sarà oggetto di approfondimento nelle prossime ore anche alla luce della documentazione e degli elementi informativi che saranno forniti dall'impresa.»

Il prestito, il cui importo non dovrebbe superare i 400 milioni, consentirebbe ad Alitalia di avere la liquidità necessaria per operare per almeno altri sei mesi. La concessione del prestito dovrà essere approvata dall'Unione Europea.