Il Consiglio dei Ministri si è riunito sabato 23 settembre per approvare la "Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF) 2017".

Che cosa dice la "nota"? Che il quadro economico del Pese è migliorato, ovviamente grazie a quanto fatto dagli esecutivi sostenuti dal PD e che, pertanto, vengono riviste le stime sul quadro fatte finora dal Governo in relazione all'approvazione della prossima legge di bilancio che verrà presentata in Parlamento entro il 20 ottobre.

Tutto bene, insomma. Lo ha confermato il ministro dell'Economia Padoan: «Il debito sta cominciando a scendere e noi prevediamo un sentiero di discesa e questo vuol dire più fiducia sui mercati.

L’Istat ha certificato per il 2015 un abbattimento debito-Pil, nel 2017 noi prevediamo pure un abbattimento del debito, anche tenenedo conto delle somme messe a disposizione nel sistema bancario per affrontare le ben note situazioni di crisi.»


Identico il punto di vista di Gentiloni
: «Abbiamo numeri di crescita più alti e più stabili - ha detto il presidente del Consiglio - che sono stati resi possibili dalle riforme varate dal governo Renzi e che noi abbiamo proseguito.

[Riforme che] ci hanno consentito una discussione con l'Ue che ha portato margini favorevoli di finanza pubblica e che ci porterà a proporre al Parlamento una legge di bilancio non depressiva, che non sarà un freno alla tendenza positiva dell'economia.

Sappiamo che il lavoro deve continuare sia sul lato controllo della spesa pubblica che per le riforme. Non è il momento di sperperare o di buttare alle ortiche gli impegni profusi in questi anni ma dobbiamo prendere atto che il percorso ha dato i suoi frutti.»

Da una parte, il compiacimento di poter dire che adesso i soldi li abbiamo, dall'altra la necessità di trovare il modo migliore per dire che non li possiamo spendere.

Curioso. Quando i soldi non c'erano, Renzi li ha "trovati" per i suoi bonus. Adesso che i soldi ci sono, non possono essere "butatti alle ortiche".

Ma non è illogico. Semplicemente, il governo deve pagare i bonus di Renzi, trovare le risorse per nuove defiscalizzazioni che evitino il licenziamento di coloro che sono stati assunti con il Jobs Act e a cui scadono i tre anni di contratto, deve fare i conti con la possibilità che Draghi blocchi l'acquisto di titoli pubblici e deve, una buona volta, iniziare a diminuire il debito pubblico.

Quindi, la legge di bilancio per il prossimo anno è già fatta... non dal Governo, ma dalle contingenze. L'importante è trovare il modo migliore per non farlo sapere agli italiani che, purtroppo per il PD, nel 2018 sono chiamati a votare per le elezioni politiche.