In Siria, l'attenzione si è spostata adesso sulla città assediata di Deir Ez Zor, sotto attacco dalla scorsa settimana. I civili minacciati sono 93.000, di cui la metà minori.

La vita delle persone è a richio a causa dei bombardamenti indiscriminati che finora hanno ucciso dozzine di civili. Il cibo scarseggia ed i prezzi per accaparreselo sono aumentati a dismisura, tanto che in pochi possono permetrsi di acquistarlo.

La mancanza di acqua costringe le famiglie a raccoglierne dal fiume Eufrate, esponendo soprattutto i bambini al rischio di malattie infetive.

 

Dal medioriente all'oriente, dove è in corso un'altra tragedia umanitaria con la popolazione Rohingya, una minoranza etnica minacciata da una ingiusta persecuzione, che con un esodo di massa dal Myanmar cerca di trovare rifugio in Bangladesh.

Solo questo mese sono state oltre 65.000 le persone costrette a scappare dai propri villaggi a causa della violenza indiscriminata messa in atto da parte dell’esercito del Myanmar.

In base ai dati forniti dall'UNICEF, l’83% degli sfollati racconta di essere stato vittima di violenza e tortura, senza dimenticare che il 60% di costoro è costituito da donne e bambini.

Tra i minori Rohingya, il 33% di quelli sotto i 5 anni mostra evidenti segni di malnutrizione, inoltre, il 4% è non accompagnato da adulti e rischia di incorrere in matrimoni forzati, prostituzione o altro genere di sfruttamento.