Il 17 settembre 2017, nella rubrica Scintilla pubblicata sull'organo ufficiale del PD, compariva il seguente articolo:

"S’io fossi Woodcock…
Con che coraggio un magistrato indagato (2 indagini diverse) per fatti molto gravi può guardare in faccia i suoi interrogati, i suoi superiori, i suoi colleghi di stanza? Nessuno qui dice che John Henry Woodcock sia colpevole dei reati sui quali appunto si sta indagando. Ma come accade a esponenti politici o a funzionari dello Stato, quando ci si trova in condizioni di dubbia credibilità non è meglio fare temporaneamente un passo indietro in attesa che venga fatta chiarezza? Se fossimo Woodcock chiederemmo un aspettativa o qualcosa di simile, un time out per meglio far valere le sue ragioni. Ammesso che ne abbia."

Questo esempio di garantismo tanto strombazzato dal PD, sullo stesso quotidiano online era strombazzato in un altro articolo dove si intervistava David Ermini, "l’ex responsabile giustizia del Pd, fiorentino, di provata fede renziana (sic!)".

Dopo aver parlato di caccia all'uomo nei confronti di Matteo Renzi, in relazione all'indagine su Consip, ad Ermini viene fatta la seguente domanda: "Che impressione le fa l’indagine a carico del pm Woodcock per falso?" a cui lui risponde in questo modo: «Inquietudine si aggiunge a inquietudine».

Il giorno 18 settembre, sempre sullo stesso giornale, Silvia Gernini pubblica il seguente articolo, “Coincidenze strane”: ma Renzi non affonda. Eppure ci sono 20 anni di flop woodcockiani, il cui titolo ne riassume perfettamente il contenuto.

Il 2 ottobre, però, la Procura di Roma chiede l’archiviazione del pm Henry John Woodcock, per le accuse di rivelazione del segreto d’ufficio e falso.

Archiviazione che riguarda anche la sua compagna di vita, la giornalista e conduttrice di Chi l'ha visto, Federica Sciarelli, anch'ella chiamata in causa anche se "solo" per rivelazione del segreto d’ufficio, mentre proseguono invece gli accertamenti per gli ufficiali dei carabinieri, accusati a diverso titolo di aver diffuso notizie coperte da segreto.

In base all'ipotesi di indagine, Woodcock era sospettatto di aver fornito materiale riservato al giornalista de Il Fatto Quotidiano Marco Lillo, che aveva pubblicato alcuni articoli sull'inchiesta Consip (in cui si comunicava che il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette ed il ministro dello Sport Luca Lotti erano indagati), tramite Federica Sciarelli, conoscente e amica dello stesso Lillo.

Secondo la fonte di piazzale Clodio che ha diffuso la notizia, i magistrati della Procura di Roma avrebbero già trasmesso al Consiglio superiore della magistratura, dove era stata aperta una pratica sul caso, la richiesta di archiviazione per John Henry Woodcock.

Non cercate la notizia sui siti e sui profili social collegati al Partito Democratico, perché ancora non è stata pubblicata... se mai lo sarà!