Come già aveva anticipato negli ultimi giorni dello scorso anno, Enzo Bianchi si è dimesso da priore della comunità di Bose, da lui fondata nella metà degli anni '60.

Questo è il comunicato che annuncia le dimissioni, pubblicato sul sito del monastero di Bose.

Si dice che i cervi … quando camminano nella loro mandria … appoggiano ciascuno il capo su quello di un altro. Solo uno, quello che precede, tiene alto senza sostegno il suo capo e non lo posa su quello di un altro. Ma quando chi porta il peso (qui pondus capitis in primatu portabat) è affaticato, lascia il primo posto e un altro gli succede.

Questo commento di Agostino al salmo  41 (42) è sempre stato da me meditato, e con queste parole iniziavo la lettera di dimissioni previste nel 2014, alla fine della visita fraterna iniziata a gennaio e terminata a maggio e dopo la revisione economica affidata a una competenza esterna alla comunità. I visitatori fraterni mi hanno chiesto di restare ancora, anche per portare a compimento lo Statuto della comunità, e così ho continuato a presiedere, ma avvertendo più volte i miei fratelli e le mie sorelle che erano gli ultimi mesi del mio servizio e assentandomi sovente, affinché potessero imparare a continuare a vivere senza la mia guida.

Nella storia di ogni nuova comunità monastica il passaggio di guida dal fondatore alla generazione seguente è un segno positivo di crescita e di maturità. Scrive l’Apostolo: “Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere” (1Cor  3,6). La vita continua, la fondazione è stata feconda e di questo ringraziamo il Signore, attendendo il suo giudizio alla fine della storia.

Così è venuto il tempo delle dimissioni annunciate nel capitolo dopo i vespri del 26 dicembre scorso, vigilia della festa di Giovanni apostolo, per il prossimo 25 gennaio, Rivelazione di Gesù Cristo a Paolo apostolo. Così il 26 mattina, dopo la preghiera di epiclesi dello Spirito santo, inizieranno le votazioni per il nuovo priore secondo le norme dello Statuto.

L'esito delle votazioni, avvenute lo stesso giorno, ha visto eleggere come nuovo priore Luciano Manicardi, entrato a far parte della comunità monastica di Bose dal 1980. Manicardi è il responsabile della formazione culturale dei novizi all'interno della comunità e collabora a diverse riviste, tra cui Parola Spirito e Vita.

 

Di seguito un breve riassunto della biografia di Enzo Bianchi, tratto da sito del monastero di Bose.

Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione (AT) in Monferrato il 3 marzo 1943. Dopo gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965 si è recato a Bose, una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica. Raggiunto nel 1968 dai primi fratelli e sorelle, ha scritto la regola della comunità. È a tutt’oggi priore della comunità la quale conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele), Ostuni (BR),  Assisi (PG), Cellole-San Gimignano (SI) e Civitella San Paolo (RM).

Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica.  Nel 2000 l’Università degli Studi di Torino gli ha conferito la laurea honoris causa in “Scienze Politiche” e nel 2016 anche l’Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa. Membro del Consiglio del Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ha fatto parte della delegazione nominata e inviata da papa Giovanni Paolo II a Mosca nell’agosto 2004 per offrire in dono al patriarca Aleksij II l’icona della Madre di Dio di Kazan. Ha partecipato come “esperto” nominato da papa Benedetto XVI ai Sinodi dei vescovi sulla Parola di Dio (ottobre 2008) e sulla Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana (ottobre 2012).

Nel 2014 Papa Francesco lo ha nominato Consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Nel 2007 ha ricevuto il “Premio Grinzane Terra d’Otranto”, nel 2009 il “Premio Cesare Pavese” e il “Premio Cesare Angelini” per il libro  Il pane di ieri, nel 2013 il “Premio internazionale della pace”, nel 2014 il “Premio Artusi”, nel 2016 il "Premio Emmanuel Heufelder". Dal 2014 è cittadino onorario della Val d’Aosta e di Nizza Monferrato.