I due principali rappresentanti del Governo italiano, il presidente del Consiglio Gentiloni ed il ministro dell'Economia Padoan, hanno risposto dall'estero agli ultimi ennesimi guai che sono piovuti sull'Italia da Bruxelles e dalla Germania.

Gentiloni era in visita dalla Merkel. I temi del colloquio sono stati i lavori sulla Brexit, la querelle su FCA e le emissioni oltre i limiti di legge di alcuni modelli diesel e la questione dei migranti.

Quest'ultima questione, è stata utilizzata però per riprendere un concetto che nei mesi scorsi Matteo Renzi aveva introdotto per svicolare dai paletti che incombevano (e continuano a farlo) sulla legge di bilancio.

Secondo Gentiloni la UE sta adottando una flessibilità a "corrente alternata": molto rigida sui decimali dei bilanci, molto ampia invece su altre questioni fondamentali come quella relativa al problema delle migrazioni.

Sarà questa la tesi su cui si baserà la risposta del Governo alla lettera della Commissione UE?

Il ministro Padoan, invece, era ospite al forum di Davos dove in un dibattito, in cui ha anche polemizzato con la presidente del FMI Lagarde, ha incolpato l'Europa di alimentare con le proprie politiche il populismo. L'insicurezza della classe media che non trova risposte adeguate e pronte ai propri problemi, anche di carattere finanziario, fa sì che questa trovi facile asilo nelle promesse di partiti e movimenti populisti.

Ed anche Padoan ha puntato il dito sul problema migranti, come esempio alle sue tesi. L'Europa non agisce in maniera tempestiva ai problemi e non risolve le emergenze: quella dei migranti ne è la riprova.

A questo punto diventa difficile pensare ad una coincidenza. Gentiloni e Padoan è probabile che intendano intraprendere una battaglia di principio puntando il dito sui due pesi e le due misure adottati dalla Commissione UE tra il rispetto delle regole di bilancio chiesto all'Italia e la totale indifferenza nel chieder conto del rispetto degli accordi ad altri paesi dell'Unione in relazione all'accoglienza migranti e alle relative quote stabilite nei mesi scorsi.

La linea Renzi sarà dunque quella con cui il Governo andrà allo scontro con la Commissione UE?