In provincia di Venezia, a Cona, vi è un centro di accoglienza per migranti. La struttura era stata allestita per ospitare alcune decine di persone. Dopo un anno di attività il numero di persone accolte è salito a circa 1500.

Difficile credere che le condizioni di vita che possono essere garantite all'interno di una simile struttura siano accettabili e dignitose.

In quella struttura, ieri, è scoppiata una protesta con alcuni migranti, in tutto un centinaio, che hanno tenuto in ostaggio per alcune ore i 25 operatori del centro. La protesta è poi terminata nella notte senza che le forze dell'ordine, chiamate sul posto, abbiano dovuto andare oltre l'attività di mediazione e persuasione.

All'inizio, della notizia si era parlato solo riguardo alla rivolta in sé. Successivamente, si è venuti a conoscenza che la protesta era nata dal fatto che, almeno secondo quanto riportato da alcuni migranti, una giovane donna di origine ivoriana non sia stata soccorsa in tempo.

Secondo chi ha lanciato l'accusa, la donna, venticinquenne, si sarebbe sentita male intorno alle otto di mattina. I primi soccorsi, però, sarebbero arrivati solo dopo molte ore, nel primo pomeriggio.

Dall'ospedale di Piove di Sacco, fanno sapere di aver inviato l'ambulanza nel momento in cui questa è stata richiesta. Se quanto affermano coloro che sostengono l'accusa è vero, potrebbe voler dire che chi doveva allertare i soccorsi non lo ha fatto, se non dopo moltissimo tempo.

La giovane ivoriana non potrà dirci nulla su come i fatti si sono svolti, poiché è deceduta. L'autopsia ha detto che è stata colpita da trombosi.

Matteo Salvini ha parlato dell'accaduto, ovviamente indignandosi per "i mobili dati alle fiamme e operatori della cooperativa, medici e infermieri sequestrati tutta la notte, e i loro container assediati a sprangate." Inoltre, fatalista, ha pure predetto che "a questa gentaglia [i migranti, ndr.] non succederà nulla."

Alla possibilità che la protesta, o rivolta che sia, sia stata causata dal fatto che una donna sia stata lasciata morire senza venire soccorsa nessun accenno. Non è ben chiaro se perché Salvini non ne fosse a conoscenza o perché non lo abbia ritenuto degno di nota.

Per saperne di più dovremo attendere l'esito dell'inchiesta che verrà effettuata anche da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione e sulle condizioni di trattamento dei migranti, presieduta dall'onorevole del Partito Dcemocratico Federico Gelli.