Energie PER l’Italia. Questo è il nome scelto da Stefano Parisi per la convention che da venerdì 16 a sabato 17 settembre si è tenuta a Milano al MegaWatt, un grande spazio nei pressi dei navigli che da sito produttivo è diventato luogo per conferenze.

Qualche migliaio di persone, tra ieri e oggi, ha assistito ad interventi commentati anche dal pubblico presente in sala sul seguente tema: "Possiamo rigenerare il centrodestra con un programma politico liberale e popolare. Ripartiamo dai temi, daicontenuti, dalla risoluzione reale dei problemi e dalla formulazione di proposte".

Nella sostanza, si è parlato di immigrazione, Europa, burocrazia, semplificazione, tecnologia con interventi di persone provenienti da vari mondi, ma non da quello della politica.

La sfida di Parisi, azzardando un parallelismo con quanto accaduto in passato, è quella di presentarsi come un Berlusconi 2.0, imprenditore e manager che viene dal mondo del fare, senza però i conflitti di interesse, le contraddizioni ed i problemi giudiziari che hanno seguito Berlusconi per tutta la sua esperienza politica.

Parisi è il Renzi di centrodestra? Ammesso che Renzi abbia qualcosa a che fare con la sinistra! Sicuramente, a parole, Parisi si propone come alternativa a Renzi ed in che termini, lo si capirà solo tra quattro o cinque mesi, solo dopo che avrà presentato, come da lui annunciato, un programma di governo la cui stesura sarà una sintesi dei contributi che nel frattempo raccoglierà nel paese, a partire da quelli espressi in questa due giorni di convention.

Parisi lo ha dichiarato nelle parole di apertura della convention: «Vogliamo che ci sia un'alternativa e non che la scelta sia tra Renzi o il caos, vogliamo creare un'alternativa di governo liberale, affidabile e forte che sia un grado di dare soluzioni programmatiche all'Italia».


Anche se non hanno parlato, alcuni politici dell'area di centrodestra erano presenti. Questi i nomi più in vista: Claudio Scajola, Maurizio Sacconi, Gianfranco Micicchè, Maurizio Lupi, Roberto Formigoni, Maria Stella Gelmini, Gabriele Albertini, Raffaele Cattaneo. Silvio Berlusconi, che ha comunque benedetto l'iniziativa di Parisi anche per vedere se possa avere realmente le qualità per autenticarsi come leader del centreodestra ai prossimi appuntamenti elettorali, non era presente.

Una scelta non certo dettata per motivi di salute, quanto per motivi di opportunità. Infatti, non tutti nel suo partito credono che Parisi possa rappresentare gli interessi di Forza Italia, a partire da Totti e Brunetta, apertamente contrari a tale eventualità. E, oltre a questo, va ricordato che Matteo Salvini, il segretario del partito che oggi i sondaggi indicano per percentuali di voto come partito guida del centrodestra, vede Parisi, più o meno come il fumo negli occhi.

Che cosa pensi di Parisi, Salvini lo lascia ironicamente intendere su facebook: «In platea con Parisi, per preparare un "nuovo" centrodestra, si baciano e abbracciano Scajola, Miccichè e Formigoni... Vabbè amici, lasciamo perdere, meglio vedersi domani a Pontida!»

E già. Dopo l'appuntamento della destra "cool" di Parisi, domani a mezzogiorno sarà la volta della destra ruspante della Lega e del suo segretario Matteo Salvini che arringherà le truppe dei valligiani del nord, vestiti di verde e provvisti di elmi, scudi e spade, nel classico appuntamento di Pontida.

Che cosa risponderà alla visione di centrodestra di Parisi? Lo sappiamo già. Quello che rimane da vedere è il come. Questo, in futuro, potrà voler dire per Parisi chiusura totale o parziale apertura. Non resta che attendere e vedere.