Cronaca di una morte annunciata, ovvero quando le videocamere di sorveglianza funzionano.
Accade a Barletta, quando lo scorso 3 luglio viene ucciso un commerciante di pesce.
Non è in odore di appartenza a clan malavitosi, è uno come noi, che si guadagna da vivere vendendo pesce.
Francesco Di Leo (questo è il nome dell'uomo assassinato) sta lavorando come tutti i giorni quando le telecamere riprendono l'arrivo di una fiat punto dalla quale scende il killer, incappucciato e che brandisce un fucile.
L'assassino si avvicina ad un chiosco, ma non è quello giusto. Si dirige ad un altro, spara, ma l'arma si inceppa e l'uomo ha tutto il tempo di tornare indisturbato alla macchina, lasciare il fucile, prendere una pistola, tornare indietro.
E fare fuoco.
Gli inquirenti pensano che il regolamento di conti (perchè di questo si è trattato) abbia fatto la vittima sbagliata: non c'è nulla infatti riconducibile alla vittima che possa far pensare che davvero fosse lui il bersaglio.
Il video diffuso probabilmente mira a reperire qualche informazione che aiuti gli inquirenti a fare luce su questa vicenda. Ma sappiamo tutti dove si è svolto il fatto. Io non c'ero, e se c'ero dormivo.
Vorrei tanto per una volta (utopia, lo so) essere smentita.