I loro nomi sono conosciutissimi tra i fan della serie televisiva girata in Puglia: Leone "Leo", Cristina "Cris", Valentino "Vale", Davide, Antonio "Toni" Cerasi, Nina D'Alessandro, Flaminia "Flam" Morris, Mappantai "Chicco" Gnilo, Beatrice "Bea" Perugia, Roberto "Bobo" Repetto. E poi, non può mancare, la dottoressa Lisandro. Come molti ricorderanno, la serie “Braccialetti Rossi” italiana, muove i suoi primi passi seguendo l’onda del format spagnolo “Polseres Vermelles”. L’autore che da il la alle avventure dei ragazzi ospedalizzati, è  lo scrittore spagnolo Albert Espinosa che, malato di cancro per dieci anni, è riuscito a guarire, raccontando poi la sua esperienza in un libro. Il fenomeno mediatico legato a questa fiction, non è sfuggito allo sguardo curioso e interessato del rocker emiliano Mimmo Parisi che, nel 2016, si è misurato anche con la sola parola scritta. Esperienza che, di là dal sembrare ingenuamente meno impegnativa di una composizione fatta di musica e testo, ha lasciato comunque in questo autore, un sentimento di passione per la scrittura.

Mimmo Parisi, infatti, dopo l’esperienza formativa legata alla pubblicazione della sua opera prima, “Racconti di periferia” – libro che ha partecipato al premio letterario dedicato ai cantautori che scrivono, ovvero, ‘NotaD’Autore2016’, classificato 2° dopo Ligabue ed ex aequo con Briga (en passant, si ricorda qui, anche il nome di C. De André, 3°posto con la sua bella opera dedicata al grande Faber) – ci riprova e lo fa con una sorta di sequel di quell’opera.

Più precisamente, la nuova pubblicazione si chiama “Sono tornati i Braccialetti Rossi” ed è uscita il 10 gennaio 2017. Questo titolo, già contenuto in “Racconti di periferia”, è risultata una delle storie più gradite in assoluto. Pertanto, l’autore lo ha sviluppato ulteriormente fino a farlo diventare opera autonoma che ha acquistato così, un respiro ancora più corale. In questa nuova versione, sono stati aggiunti altri personaggi che contribuiscono a rendere ancora più interessante la lettura. Inoltre, la scrittura lieve e spruzzata di garbata ironia, aiuta il lettore più attento a rendersi conto di quanto, l’autore, abbia a cuore la volontà di sdrammatizzare delle situazioni di vita che, di tutto hanno bisogno, meno che di un’ulteriore e pesante cifra stilistica applicata alla narrazione.