A leggerla sembra una barzelletta. Sergio Staino, il creatore di Bobo, diventa direttore dell'Unità! Ma non è una barzelletta, è proprio una notizia. Il vignettista de l'Unità, che da comunista filocastrista è diventato un renziano dogmatico, sarà il nuovo direttore del giornale che fu di Gramsci.

Ed in fondo, che faccia il direttore è un'evoluzione più che giustificata nella carriera dell'architetto di Scandicci. Infatti, far ridere con le vignette ormai non gli riusciva più. Adesso ha la possibilità di farlo direttamente con gli articoli. Non è un compito impossibile. Anzi... già adesso l'Unità, in special modo l'edizione web, è quanto di più divertente uno possa leggere, proprio per l'impegno e l'ostinazione nel dimostrare che tutto quel che Renzi fa e dice è buono e giusto, mentre i mali del mondo, a partire dalla caduta dell'impero romano sono invece da addebitarsi al Movimento 5 Stelle.

Ma va riconosciuto che in una vita precedente Staino riusciva ad essere divertente, incisivo e critico... che per qualche possibilità statistica o intervento soprannaturale questo possa accadere di nuovo non è un aspetto che non sia da considerare. Per tale motivo, nel solco della più tradizionale ortodossia sovietica, Staino sarà affiancato nel suo incarico da un commissario politico, uno che possa trasmettere al giornale la linea ufficiale del Partito Democratico e, soprattutto, quella di Palazzo Chigi. Così, ad affiancare il vignettista toscano con l'incarico di condirettore, Matteo Renzi ha inviato Andrea Romano, deputato eletto nella lista Scelta Civica con Monti per l'Italia e da tempo passato nel raggruppamento PD alla Camera. Quindi, un personaggio più fermo e coerente di lui  nel seguire con rigore la linea politica del PD, Renzi non avrebbe potuto sceglierlo!

E l'ultimo direttore Erasmo D’Angelis, anche lui più renziano che renziano non si può, che fine farà? Gettato via come una scarpa vecchia dopo sì tanto servire? Ma certo che no! Tornerà "al suo incarico a palazzo Chigi per occuparsi dei problemi legati al dissesto idrogeologico che, ovviamente, in questa fase hanno al centro il tema della ricostruzione delle zone terremotate e il progetto Casa Italia". Così riporta l'Unità.

E la notizia, o se preferite la barzelletta, non finisce qua. Infatti, è risaputo che pure la nuova gestione societaria de l'Unità, quella che aveva fatto resuscitare il giornale dalle ceneri del precedente fallimento, è da tempo in difficoltà finanziaria. Ed allora, in occasione delle nuove nomine, è stato chiamato Chicco Testa a ricoprire la  carica di presidente della società editoriale. Ma sì, lo stesso Chicco prima sedotto dai verdi della politica e poi, una volta nominato alla presidenza dell'Enel, dal verde dei biglietti di banca che da anni lo hanno portato a presiedere o a partecipare nei consigli di amministrazione di molte, moltissime società.

A lui spetterà il compito di salvare la baracca, soprattutto trovando qualche benefattore tanto entusiasta o tanto sprovveduto, dipende dal punto di vista, da spendere un sacco di soldi in un'iniziativa editoriale che, fin dall'inizio, si è sempre dimostrata fallimentare.

Non c'è che da fare i migliori auguri a l'Unità per le nuove nomine.