Dopo tanto penare, con almeno due mesi di ritardo, è finalmente arrivata, solo il 22 maggio, la firma di Paolo Gentiloni sui due decreti del presidente del Consiglio dei ministri che disciplinano l'anticipo pensionistico "social" e quello per i lavoratori precoci.

Chi avrà i requisiti per l'Ape social entro il 2017 potrà presentare all'Inps la domanda entro il 15 luglio, mentre per chi li maturerà nel 2018, la richiesta andrà presentata entro marzo del prossimo anno.

Questo il giudizio del segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli: «La firma dei decreti relativi ad Ape sociale e lavoratori precoci consente a qualche decina di migliaia di lavoratrici e lavoratori in condizioni particolarmente difficili di poter anticipare l'età di pensione, senza alcun costo o penalizzazione. Un risultato positivo, a condizione che si correggano alcuni nodi rimasti irrisolti.

Innanzitutto la scarsità delle risorse messe a bilancio, solo 660.000 euro nel 2017, con la conseguente restrizione delle platee; gli eccessivi vincoli normativi che penalizzano in particolare chi ha lavori discontinui, come gli edili, gli appalti e i lavoratori agricoli; l'esclusione di molte attività gravose e il mancato accesso alle misure dei disoccupati che sono tali per la scadenza di un contratto a termine.

La seconda fase del confronto dovrà incentrarsi inoltre, come previsto dal verbale di settembre, sulla pensione contributiva di garanzia per i giovani, la flessibilità in uscita, il riconoscimento dei lavori di cura, l'aspettativa di vita, la previdenza complementare e la rivalutazione delle pensioni in essere.

Qualche giorno fa insieme a Cisl e Uil - dichiara in conclusione il segretario confederale della Cgil - abbiamo sollecitato l'Esecutivo a convocare gli incontri già programmati con l'auspicio di poter svolgere un confronto vero in grado di determinare ulteriori passi in avanti nella direzione indicata dalla piattaforma sindacale discussa e sostenuta dai lavoratori.»