Pare proprio che tutto l'agitarsi per i diritti civili sia in fondo solo questione di soldi:  riconoscere al vedovo femmina o alla vedova maschio la pensione di reversibilità spettante a vedovi e soprattutto a vedove che sovente non hanno decente pensione propria per avere dedicato più tempo alla famiglia e ai figli che al lavoro retribuito,  come era frequente un tempo. Se è giusto dare senza limiti la pensione di reversibilità agli omosessuali conviventi in "unione civile", non vedo perché non sia giusto darla anche ai conviventi tutti: fratelli, sorelle, confratelli, consorelle, figli, genitori, nonni, nipoti senza discriminazioni per reddito o gusti sessuali, appunto. Sempre di unioni civili si tratta.