Senza preavviso, papa Francesco è arrivato ad Amatrice poco dopo le 9 e dopo aver pranzato nella casa di riposo di Borbona, intrattenendosi con i 60 pazienti anziani, molti dei quali sfollati a causa del terremoto, nel pomeriggio ha proseguito il viaggio nei luoghi colpiti dal sisma visitando Accumoli ed Arquata del Tronto.

Lo aveva promesso e ha mantenuto la sua parola. È stata una visita senza clamore quella con cui il papa ha voluto portare il proprio conforto e la propria solidarietà ai terremotati.

Non creare ingombro, non dare fastidio... questi i motivi per cui il Papa ha ritardato la visita ai luoghi e alle persone colpite dal terremoto.

La sua visita, nelle parole del Papa, per dire, semplicemente «vi sono vicino e prego per voi. Vicinanza e preghiera, questa la mia offerta.» A questa dichiarazione è seguita la benedizione di Francesco con parole di speranza e di invito a guardare al futuro.

Ad Amatrice, il Papa è arrivato in auto ed è andato nella scuola realizzata dalla Protezione Civile della regione Trentino ad incontrare alunni e insegnanti. Nella sua visita è stato accompagnato dal vescovo di Rieti, sua eccellenza Domenico Pompili.