Chi mai sceglierebbe un’imitazione, avendo a disposizione l’originale? Non gli italiani, a meno che la scelta non riguardi scarpe, borse, jeans, robe così. Le Hogan in bancarella a venti euro di certo non se le lasciano scappare, soprattutto se sono identiche a quelle che nel negozio ne costano trecentocinquanta. Se per caso sono originali, avranno fatto un affare, e se non lo sono, ma ci camminano bene, avranno comunque guadagnato. E se invece gli provocano le piaghe, pace. Venti euro sprecati impoverirebbero solo chi le Hogan non sa neppure che cosa siano.

Con la politica è diverso. I politici hanno tutti lo stesso costo, altissimo, quale che sia la fabbrica di provenienza. Con loro, la possibilità del buon affare non esiste. Invece è sempre presente, di questi tempi soprattutto, il rischio di comprare la copia allo stesso prezzo dell’originale.

Alcuni cittadini, rabbiosi, ma non scemi, la buggeratura la danno per scontata e, seppure in modo scomposto e spesso irrazionale, si danno da fare per difendersene. Altri il problema non se lo pongono proprio, tanto a votare non ci vanno. Altri ancora, quelli che per principio non comprerebbero mai le Hogan alla bancarella, tengono invece tantissimo ad assicurarsi un leader originale. Il loro problema è che non sanno come imparare a distinguerlo dalle imitazioni.

E non che non ci si applichino.

Leggono le interviste che rilasciano ai giornali, li ascoltano alla radio, li guardano quando fanno il loro piccolo o grande show nei talk preferiti, si comprano (e li leggono!) i libri da loro (?) scritti in una notte. Insomma, pur di assicurarsi l’originale, non si risparmiano nessuna tortura. Si consultano in famiglia, con gli amici, i colleghi, il “capo” e anche con la badante della mamma, che venendo da un altro paese, magari dilemmi del genere li ha già vissuti e superati visto che è ancora in vita.

La conclusione è però sempre la stessa: più i politici sono bravi a interpretare la parte del “sarò come tu mi vuoi” (alcuni meglio di Arturo Brachetti e di Virginia Raffaele), più l’elettore “in cerca di consapevolezza” va in confusione. 

Oppure, ed è l’alternativa più inquietante, scava scava, confronta confronta, il giocatore, arrivato quasi alla fine, scopre che il vincitore può essere soltanto quello che cinicamente il gioco lo ha inventato, sicuro che nessun altro, oltre a lui stesso, avrebbe mai potuto vincerlo. 

Chi? Ma come, non ci siete arrivati?

 È l’Originale più originale di tutto il pianeta. Lo statista che, vado a caso, ha ispirato Putin e Trump, Merkel e Macron, Gheddafi prima che glielo ammazzassero a sua insaputa. E potrei continuare a lungo. È il politico secondo solo a San Francesco per il populismo porta a porta. Ma il primo in assoluto in tantissime altre cose. Cito a caso, in ordine sparso, quelle che mi vengono in mente.

Il primo a farsi fare le leggi su misura e a confezionarsele da solo una volta giunto al potere. Il primo capace di attendere che fossero i PM a disintegrare i “suoi ”partiti, senza sporcarsi le mani in prima persona. Il primo a “scendere in campo” senza un partito alle spalle ma evitando sapientemente di rinnegare quelli che lo avevano protetto. Il primo tycoon tanto abile da convincere i poveri a votarlo per il solo fatto che “chi è già ricco non ruba”. Il primo capace di procurarsi i complici perfetti per una legge elettorale incostituzionale e far sì che la Corte se ne accorgesse solo dieci anni dopo. Il primo a inventarsi l’esenzione della tassa sulla prima casa anche per sé stesso e gli altri milionari come lui. Il primo a siglare in uno show televisivo amico un patto con la nazione che si è guardato bene dal mantenere. Il primo a sfruttare lo spazio dei giornalisti meno compiacenti per recuperare vertiginosamente il consenso perduto. Il primo a fabbricare un partito con i suoi soldi per poter cacciare via in qualunque momento chi avesse osato sfidarlo. Il primo a “ritagliarsi” il senato a misura, senza più scomodare la Costituzione. Il primo a inventarsi la politica internazionale “à la carte”. Il primo a creare imbarazzo al suo paese con comportamenti inappropriati fuori e dentro i confini nazionali. Il primo a licenziare i giornalisti scomodi per poi trasformare in consenso la pace con loro in diretta TV. Il primo capace di dare al condono un carattere sistemico. Il primo ad assicurarsi l’appoggio dei poteri “forti”. Il primo a intrattenere il popolo con le  sue canzoni e non con quelle degli altri. Il primo a depenalizzare il falso in bilancio, dando un colpo ferale alle banche e agli imprenditori onesti. Il primo a portare le donne al governo per la loro faccia e non per la loro testa. Il primo a sollecitare le interviste alla sua mamma (troppo vecchio per coinvolgere anche la nonna) per risalire la china nei momenti di difficoltà. Il primo a inventarsi il “problema sicurezza” e a risolverlo in una settimana con i poliziotti di quartiere, fatti sparire quella dopo e ancora cercati da “Chi l’ha visto”. Il primo a inventarsi un partito animalista suscettibile di qualunque risultato, anche di arrivare terzo nei consensi. Il genio, chi altro ci avrebbe pensato, neppure Leonardo, che ha proposto come data per le prossime elezioni politiche la stessa di quelle tedesche in modo da creare un Ticket ideale con la Merkel che gli semplifichi la campagna elettorale: se vi piace, è una statista come lo sono io; se non vi piace, ricordatevi di quando la chiamavo culona.

Abbiamo capito, direte voi, basta! È vecchio e non può ricoprire cariche istituzionali.

E qui sta il bello o, a seconda dei punti di vista, l’orrido.

Torniamo al gioco e domandiamoci il fine per cui l’Originale lo ha inventato, servendosi di ogni mezzo per pubblicizzarlo e assicurarsi il maggior numero di partecipanti.

La risposta è una sola: per permettere alla sua Imitazione meglio riuscita di prendere per mano il povero cittadino/giocatore  e condurlo fino all’orlo del burrone. Per poi lasciarlo lì, al buio, in bilico, terrorizzato di fare la mossa sbagliata, nell’attesa disperata di un appiglio.

È la fine del gioco?

Ma no! L’ho definito perverso, non crudele.

L’appiglio il giocatore lo trova. È un’altra mano tesa, più fragile di quella spavalda che lo ha accompagnato fino al precipizio, ma più salda e rassicurante. Ha la forza dell’esperienza e della pietà. È la mano dell’Originale che, intrecciandola alla sua, il cittadino, finalmente consapevole o che crede di esserlo, potrà alzare in alto in segno di vittoria, gridando ai perdenti “ho vinto, l’ho riconosciuto!”.

Finito?

No. Non ancora, ma neppure il giocatore lo sa. Capisce che il gioco aveva un seguito soltanto quando, sospinto con delicatezza dalla mano pietosa, vola giù dal precipizio. In quel momento, e solo in quello, raggiunge la vera consapevolezza che meticolosamente aveva cercato. Ci arriva mentre annaspa nel vuoto, tentando, troppo tardi, di volgere la testa verso l’orizzonte perduto, accompagnato dalla voce suadente dell’Originale, che gli arriva rassicurante come una dolce nenia materna al bimbo irrequieto.

Perché guardi in alto – sussurra -  è notte e poi non è lì che troverai il futuro che desideri, lì c’è solo un passato ingovernabile. Il futuro, puoi non crederci, non è lassù ma nel fondo del baratro. Lasciati andare, non aver paura, non ti farai male, quando arriverai al fondo scoprirai che non è duro come te lo immagini.

Abbiamo pensato noi due, la mia Imitazione ed io, con l’aiuto del migliore tecnico sul mercato, a rivestirlo di un materasso con molle potenti che ti rilanceranno tra le nostre braccia sicure. Abbi fiducia, hai faticato, ma, come volevi, hai finalmente individuato l’Originale e anche la sua Copia perfetta.

Non pensare che, se non ti fossi fatto intrappolare dal nostro gioco, avresti potuto trovare qualcosa di veramente nuovo e di migliore. Lo hai visto anche tu, in Italia girano soltanto copie malriuscite, quelle venute bene le trovi solo all’estero e anche lì, vatti a fidare ... Guarda che cosa mi combina Trump … e dire che glieli avevo spiegati i segreti rivelabili a Putin …Mah!

L’Imitazione che ti ha portato fin qui è la migliore che puoi trovare sul mercato. Me ne sono convinto, anche se non glielo riconosco come desidererebbe. Gli do un po’ di corda, sai è un ragazzo. Ogni tanto fa delle cose che io non avrei mai fatto … la legge elettorale col voto di fiducia … quando mai … in quello ha copiato De Gasperi non certo me … roba da guerra fredda. I comunisti di oggi mica si combattono così. Glielo ho detto per l’Italicum e glielo ripeto adesso… costruisci la maggioranza e poi la legge la si vota … ma senza ricorrere alla fiducia che è una brutta cosa … fai con Salvini come ho fatto io con Bossi, ma allargati un pochetto. Le maggioranze si fanno e si disfano ma la fiducia … è un precedente che nessuno dimentica …

Sì, ogni tanto gli devo ricordare che l’Originale sono io. È un po’ montato di testa, ma ci sta ... sai, viene dalla terra di Machiavelli … Gli ho detto di non partecipare alla manifestazione di Milano contro i muri, per non giocarsi Salvini, e lui mi ha obbedito. Gli ho consigliato di “coprirsi” a sinistra e di lasciare a me il recupero a destra, ma lui si è confuso e ha tuonato contro le intercettazioni. Preoccupano più lui che me, ma, sai … una mano lava l’altra. L’ho lasciato fare.

Tu però devi stare tranquillo, alle sue intemperanze ci penso io, gli darò quei due o tre ritocchi che lo renderanno perfettamente identico a me, a costo di portarlo dal mio chirurgo plastico. Vedrai, saremo intercambiabili. Se l’uno dovesse trovarsi in difficoltà, ci sarà l’altro pronto a sostituirlo. Non sarai mai più lasciato solo al buio sull’orlo di un baratro.

Con noi, la felicità ti sarà restituita e anche se tu non lo volessi, ma lo vorrai, durerà all’infinito: abbiamo figli, nipoti e tanti amici già col calco in mano, pronti a prendere le nostre sembianze se noi glielo chiediamo. Guarda, se non fosse che il paragone è blasfemo, ti direi che tu, e l’Italia intera, farete un affare, come non vi è mai capitato prima: al prezzo di uno ne avrete due più, in regalo, il manutentore per quando ci guastiamo e il sostituto se dovessimo prenderci una vacanza insieme.

E non temere ritorsioni da parte dei malintenzionati, noi ti difenderemo. Sorridiamo e scherziamo, spariamo le battute e raccontiamo le barzellette meglio dei comici di professione, ma siamo determinati e, all’occasione, cattivi. Contiamo su un esercito di fedelissimi, che ci scambiamo come le figurine, e sono in tanti, giovani e vecchi, a darsi le spinte per arruolarsi con noi.

Non ascoltare i traditori che ti hanno illuso con le chiacchiere, le urla, i travestimenti, le mucche in corridoio. Non farti incantare da quelli che il 4 dicembre ti hanno impedito di rinascere. Dici che c’ero anche io? Hahaha … uno dei miei soliti diversivi … ahahah!  Ci eri cascato anche tu … invece la mia imitazione lo ha capito che era un avvertimento e si è dato una regolata … ahahah.

Dammi retta. gli intellettualoidi manipolatori, i giornalisti sfrontati, lascia perdere pure loro. Scordatela tutta questa gente, non ti darà più fastidio, non ti confonderà più le idee. Li stiamo incatenando al rogo che si sono meritati e che, se ci pensi, si stanno montando con le loro stesse mani: non fanno le alleanze o se le fanno le disfano subito. Ma ti pare che si vince così…? Il massimo che sanno fare è rompere le righe e … pure qualcos’altro, ma non posso dire cosa, sennò la Merkel mi critica il linguaggio e al momento mi serve tenermela buona. Io i ponti so come costruirli, altro che Sala e Pisapia. E so anche come ricostruirli! Vedrai come ti sorprenderò con quello di Messina. Anzi, ti sorprenderemo, su questo, l’accordo con l’Imitazione non è mai venuto meno.

Vola giù senza pensieri, i traditori di ogni risma li abbiamo in pugno. Bruceranno lentamente e le fiamme illumineranno a lungo, molto a lungo, il cammino glorioso che riprenderemo insieme: lì dove lo avevamo lasciato.

Vola giù sereno e fiducioso, quando tornerai dal futuro, scoprirai che tutto è stato cambiato affinché non cambiasse niente. Tu sarai sempre tu, noi saremo sempre noi. E credimi, le Hogan te le comprerai al negozio, anzi, guarda, ti faccio una promessa … saremo noi a regalartele. Intanto, a garanzia, te ne butto giù una, l’altra te la daremo a cose fatte. Dei bonus purtroppo non mi occupo più io, ma la mia Imitazione in queste cose è impareggiabile. Vedrai ne escogiterà uno anche per te. Come ti chiami? Giulio, ho capito bene? E allora, avrai un bonus ad Julium. Mi hai sentitoooo?

Non ti deluderemo”.

Ecco perché il gioco è perverso e non dobbiamo cascarci neppure se ci proponessero di applicarlo agli animali domestici. Vincerebbe Dudù, in ticket con Kony, e col cane poliziotto Leo, trasformato nottetempo dai rignanesi in una copia perfetta dell’Originale. Hanno figli, nipoti e amici fedelissimi anche Dudù e Leo. Unica differenza: al posto della Merkel avremmo Putin.

Sta a noi decidere.