Nello Swedbank Stadion di Malmö è stata celebrata la Santa Messa che ha segnato la chiusura del viaggio di Papa Francesco in Svezia per la commemorazione dei cinquecento anni della Riforma. 

In occasione della festa di Tutti i Santi, il Papa ne ha ricordato l'esempio come percorso di vita da seguire per chiunque voglia avvicinarsi agli insegnamenti di Gesù e alle beatitudini, come vengono illustrate nel Vangelo di Matteo. 

«Le Beatitudini sono in qualche modo la carta d’identità del cristiano, che lo identifica come seguace di Gesù. Siamo chiamati ad essere beati, seguaci di Gesù, affrontando i dolori e le angosce del nostro tempo con lo spirito e l’amore di Gesù. 

In tal senso, potremmo indicare nuove situazioni per viverle con spirito rinnovato e sempre attuale: beati coloro che sopportano con fede i mali che altri infliggono loro e perdonano di cuore; beati coloro che guardano negli occhi gli scartati e gli emarginati mostrando loro vicinanza; beati coloro che riconoscono Dio in ogni persona e lottano perché anche altri lo scoprano; beati coloro che proteggono e curano la casa comune; beati coloro che rinunciano al proprio benessere per il bene degli altri; beati coloro che pregano e lavorano per la piena comunione dei cristiani... Tutti costoro sono portatori della misericordia e della tenerezza di Dio, e certamente riceveranno da Lui la ricompensa meritata.»

Durante la preghiera dell'Angelus, che ha seguito la celebrazione della Messa, c'è stato il ringraziamento del Papa ai convenuti. «Saluto cordialmente il Presidente e il Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale e l’Arcivescovo della Chiesa di Svezia. Saluto i membri delle delegazioni ecumeniche e del Corpo Diplomatico presenti per questa occasione; e tutti coloro che hanno voluto unirsi a noi in questa celebrazione Eucaristica.»