Lo scriviamo da tempi non sospetti: il ddl Cirinnà sulle unioni civili è un rospo che Renzi ha faticato a digerire da quando è stato presentato. L'idea di scontentare il mondo cattolico non può piacere a una partito che è diventato emanazione della DC; che ha al suo interno anime troppo vicine a Bagnasco e troppo lontane da Berlinguer; che siede sui banchi del Governo con Alfano e Casini. Ma non può nemmeno troppo sfigurare con l'elettorato di sinistra che, nostalgico, vede nel PD la versione moderna di un partito di, anche, sinistra.

Ricorderemo che sia Renzi che Boschi, le due vere icone di questo PD, tutto banche e conflitti d'interessi, si sono personalmente smarcati dallo stepchild adoption, ossia la cosiddetta adozione del figliastro. Ma perché chi scrive assume questa posizione, ossia che Renzi il ddl Cirinnà com'è, non l'ha mai voluto?

Per esempio, perché lo tira fuori solo adesso dopo che per tre anni ha riposato nei cassetti (il ddl Cirinnà è stato presentato e annunciato alla Camera il 15 marzo 2013). O perché, con Renzi campione del mondo di voti di fiducia, anche incostituzionali come quelli relativi a modifiche della Costituzione, su questo ddl vuole la discussione parlamentare. E perché la discussione la vuole ben sapendo di non avere i numeri per approvarla. O perché fa imporre a tutti i costi il "canguro", nonostante le opposizioni abbiano ritirato la maggioranza degli emendamenti riducendoli in tutto a circa 500. O perché, dei 500 emendamenti rimasti sul ddl sulle unioni civili, 67 sono dei senatori PD.

Il fatto è che il PD, pur avendo una maggioranza bulgara al Senato è, purtroppo, alleato di partiti tutto casa, mafia e Chiesa. Di più, nella sua maggioranza (112 senatori), non meno di trenta non lo sosterranno, ammesso lo volesse.

E siccome a pensare male ormai ci hanno abituato, se vogliamo avere un minimo di possibilità di capire dove vogliano andare a parare, ecco alcune domande screanzate, secondo i politically correct, da aggiungere alle perplessità prima espresse: come accontentare la Chiesa senza farsi odiare dai nostalgici di sinistra? Facendo decadere il provvedimento riuscendo a incolpare altri. Il M5S, appunto. E che fare, quando appare chiaro che il M5S compatto (35 voti) voterà in toto il provvedimento sulle unioni civili? Rispedendolo in commissione dando ancora la colpa ai 5 Stelle. Come? Tirando fuori il "canguro" sapendo che mai e poi mai i 5 Stelle lo sosterranno.

Detto, fatto. Nessuno parla più delle divisioni interne del PD. Delle concessioni che il Governo Renzi sta continuando a fare al Vaticano, nonostante il moltiplicarsi di scandali, ad esempio, nella sanità gestita dalla Chiesa. Il voltafaccia è 5 Stelle. Mentre Renzi, colui che non ha mai voluto scontentare i cattolici, riesce a far parlare i giornali di "realismo" mentre affossa lo stepchild adoptione in commissione alla faccia dei diritti e delle unioni civili.