Erano un centinaio i rifugiati stranieri che questa mattina avevano occupato i giardini di piazza Indipendenza a Roma, per protestare per la sistemazione offerta loro dal comune di Roma. Sono stati sgomberati, con decisione - se con con la violenza - dalla Polizia inviata sul posto.


Secondo Medici Senza Frontiere, tra gli occupanti vi erano molte donne, anziani e disabili ed il violento sgombero attuato dalla polizia ha provocato diversi feriti, la maggior parte donne.

«Abbiamo chiamato le ambulanze per cinque persone ferite. Altri avevano fratture e lacerazioni causate dai metodi coercitivi utilizzati dalle forze dell’ordine», ha dichiarato Francesco Di Donna, Coordinatore Medico di MSF, presente in piazza Indipendenza.

Gli operatori di MSF sono intervenuti dopo che una donna è stata colpita dal getto d’acqua di un idrante, cadendo a terra svenuta. Le persone erano accampate in condizioni igieniche precarie e con accesso limitato ai servizi igienici da cinque giorni.


Secondo Tommaso Fabbri, capo missione dei progetti di MSF in Italia, «è una vergogna che la mancanza di soluzioni abitative alternative abbia portato a una situazione di violenza. Urge garantire alle persone sgomberate un’alternativa dignitosa, a partire dai casi più vulnerabili.»

Ma quello ripostato da MSF, che ultimamente viene fatta sembrare all'opinione pubblica quasi come una ONG collusa con la delinquenza ed i ltraffico di esseri umani, non è stato il solo intervento a supporto dei rifuguiati di piazza Indipendenza.


Questo è quanto ha dichiarato Lucia Ercoli, responsabile sanitario di Medicina Solidale, un'associazione di volontariato che opera in molte aree della periferia romana: «È sempre più evidente come a Roma ci sia un grande vuoto lasciato dalle istituzioni e dai politici, soprattutto quando ci sono da affrontare gravi problemi sociali.

Non è giusto che prevalga soltanto il criterio dell’ordine pubblico, non accompagnato da una giustizia sociale che sia capace di dare una risposta alle situazioni di estrema fragilità, come quelle dei profughi di piazza dell’Indipendenza che sono stati sgomberati senza esser stati coinvolti nella scelta di soluzioni di accoglienza da loro condivise, soprattutto dopo aver riconosciuto loro lo status di rifugiati, quindi il loro diritto ad un’accoglienza adeguata e dignitosa e alla tutela dei legami familiari.

L’appello che rivolgiamo alle istituzioni è quello di impegnarsi a tutelare i rifugiati e tutte le fragilità sociali, instaurando con loro un dialogo costruttivo, senza imporre condizioni improvvise che diventano difficilmente accettabili per chi vive in situazioni di così profondo disagio.

È fuori da ogni dubbio che è fondamentale vivere nella legalità ma la giustizia sociale è un valore altrettanto importante e sono proprio i più deboli e i fragili le persone di cui dobbiamo prenderci cura, con soluzioni accettabili, proteggendo e rispettando questi uomini e donne che non sono altro che rifugiati politici.»


Alle note di protesta per lo sgombero, aggiungiamo anche quella dell'organizzazione umanitaria Intersos: «L’uso della violenza su donne e bambini è una vergogna per Roma. Una situazione dolorosa che doveva e poteva essere evitata. Ci sono gravi responsabilità di chi in questi giorni ha gestito la situazione, esasperando una situazione nota da tempo, e di istituzioni sempre più sorde al rispetto dei principi umanitari, incapaci di indicare risposte e soluzioni.

Il nostro pensiero va alle famiglie che abbiamo assistito in questi mesi costruendo percorsi di integrazione e inclusione sociale, e in particolare a tutti i bambini che frequentano regolarmente le scuole della zona e che ora non sanno quale futuro li attenda.»


Meno diplomatica la nota rilasciata dall'Arci: «Manganelli, idranti e forze dell’ordine schierate. Siamo di fronte a un altro atto violento per risolvere l’ennesima emergenza abitativa alla quale l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine non sanno trovare altra risposta che gli sgomberi, in ossequio alla linea del ministro Minniti e dei decreti legge che portano la sua firma.

Le persone che occupavano piazza Indipendenza, quasi tutti rifugiati del Corno d’Africa, come tante altri cittadini stranieri, rifugiati e richiedenti asilo, sono da tempo uscite dal circuito dell’accoglienza pubblica che non è stata evidentemente in grado di costruire le condizioni per dare loro autonomia e un alloggio dignitoso.

Sono solo una parte dei tanti che sono costretti a trovare soluzioni abitative di fortuna nelle grandi aree urbane, e che vengono costantemente allontanate con la forza e senza una alternativa.

Da tempo è in atto un vero e proprio un attacco alla dignità e ai diritti delle persone, guarda caso sempre le più deboli, che si fa forte di un’idea malsana: quella che i luoghi del disagio sociale e delle contraddizioni nelle nostre città, anziché imporre dei momenti di analisi e confronto, necessari per pianificare soluzioni dignitose e rispettose dei diritti di tutte e tutti, debbano essere ripuliti, con lo scopo di nascondere i problemi e fingere che il decoro pubblico sia mantenuto.

Gli idranti che stamattina sono stati usati per ricacciare nell’ombra i rifugiati del Corno d’Africa sono il simbolo di una pulizia violenta e forzata che non ha alcun interesse a salvaguardare i principi costituzionali e di umanità che dovrebbero condizionare ogni atto pubblico, e che sembra, soprattutto nel caso di Roma, voler nascondere sotto il tappeto ben altri e più importanti problemi.»


Tanto per dimostrare che, come al solito, il segretario della Lega Nord non abbia capito nulla della vicenda, ecco la sua stralunata dichiarazione di compiacimento come al solito veicolata da facebook, nel rispetto, ovviamente della verità e della qualità dell'informazione: «Bottiglie e sassi contro la Polizia questa mattina all'alba da parte di un centinaio di immigrati accampati abusivamente nei giardini di Piazza Indipendenza a Roma.
Forza ragazzi, sgomberi, ordine, pulizia e ESPULSIONI! 
Gli italiani sono con voi.»

 

Da non dimenticare, infine, la nota della Questura di Roma riasciata alle agenzie in cui hasottolineato che «tutte le persone presenti sui giardini sono state allontanate, mentre gli occupanti dello stabile, comprese le "fragilità", sono state trasferite presso l’Ufficio Immigrazione di via Patini, dove la Sala operativa sociale del Comune di Roma si sta occupando della loro assistenza. Parallelamente, gli uffici investigativi hanno già isolato le immagini delle aggressioni alle forze dell’ordine, effettuate anche attraverso bombole del gas, lanciate o accese. Al momento è al vaglio la posizione di 4 cittadini stranieri.»