Charley Ross è nato a Filadelfia il 4 maggio 1840 ed è scomparso il 1° luglio 1874 all’età di soli 4 anni. È stata la prima vittima del primo sequestro di persona comune, un fatto di cronaca che ebbe una risonanza senza precedenti sui giornali statunitensi.

 

Il primo luglio Charley, 4 anni, e suo fratello Walter, 5 anni, stavano giocando nel cortile di fronte a casa sulla East Washington Lane (alla periferia di Filadelfia). Era un pomeriggio come altri, fino a quando una carrozza a cavalli con due uomini si fermò davanti a loro. I due bambini vennero attirati a fare un giro con loro con la promessa di avere delle caramelle e l’acquisto dei fuochi d’artificio per l’imminente 4 luglio. Con questa promessa i due uomini diedero i soldi a Walter affinché, sceso dalla carrozza, andasse a prendere le caramelle al negozio. Quando il piccolo ritornò non trovò né la carrozza né il fratellino. 

 

Era il 3 luglio 1874 quando la signora Ross ricevette da parte dei rapitori la prima lettera. Su di essa si intimava ai genitori di non parlare a nessuno della scomparsa del figlio e di prepararsi a pagare un riscatto di 20mila dollari, se volevano rivedere vivo il figlio.  

 

Per ritrovare Charley si mobilitarono tutte le testate giornalistiche degli USA; inoltre la famiglia Ross decise di rivolgersi ad una delle più importanti agenzie investigative di Filadelfia, la Pinkerton, che affisse migliaia di volantini e manifesti con il volto del piccolo Ross. Venne scritta persino una canzone su questa vicenda intitolata “Bring Back Our Darling” composta da Dexter Smith e WH Brockway. 

 

Una svolta nelle indagini sulla scomparsa del piccolo Ross si ebbe il 2 agosto, quando un informatore raccontò di essere stato avvicinato, tempo prima, da due criminali di nome William Mosher e Joseph Douglas; gli chiesero di aiutarli nel sequestro del figlio dei Vanderbilt, una delle famiglie più ricche d’America. Dopo questa informazione le indagini furono tuttavia vane. 

 

Molte volte si è tentato di dare ai rapinatori il riscatto chiesto, ma non si sono mai presentati. Alla fine la comunicazione tra i Ross e i rapinatori si interruppe. 

 

A dicembre dello stesso anno, nella residenza del giudice Van Brunt a New York, penetrarono due ladri. Il magistrato non era in casa in quel momento; però il fratello, che abitava lì vicino, insospettito dai rumori provenienti dalla casa di Van, prese la pistola, entrò e sorprese i ladri che svaligiavano l’appartamento. Allora intimò loro di fermarsi, gridando di essere armato. I malviventi aprirono il fuoco per primi, ma nella sparatoria che avvenne ebbero la peggio. Uno di loro morì sul colpo, mentre il secondo, agonizzante, fece appena in tempo a dire il suo nome: Joseph Douglas. Inoltre confessò di essere lui, insieme a Mosher (che giaceva lì accanto) l’autore del rapimento del piccolo Charley Ross. Sfortunatamente non fece in tempo ad aggiungere altro. Del piccolo non si seppe mai più nulla. 

 

Due anni dopo il padre del bambino, Christian Ross scrisse un libro sul caso di rapimento del figlio, intitolato “Storia di Charley Ross”, al solo scopo di raccogliere fondi per continuare la ricerca di suo figlio. Ormai nel 1878 l’interesse dei media per il caso era scemato, così Mr. Ross con il suo libro stampato cominciò a tenere conferenze a Boston, il tutto affinché si riaccendessero i riflettori sul caso. 

 

Christian Ross e sua moglie hanno continuato a cercare il loro figlio fino alla loro morte (Christian Ross è morto nel 1897, mentre Mrs. Ross nel 1912); hanno seguito indizi e hanno intervistato oltre 570 persone tra: ragazzi, adolescenti e poi adulti che sostenevano di essere Charley Ross. Si sono dimostrati tutti impostori. I Ross hanno speso 60mila dollari per cercare il loro bambino. 

 

Nel 1924 sui giornali vennero pubblicati articoli sul 50° anniversario del rapimento del piccolo. In quell’anno Walter Ross era ormai adulto e lavorava come agente di cambio; nelle interviste che rilasciò dichiarò che sia lui sia le sue tre sorelle avevano continuato a ricevere lettere di uomini di mezza età che dichiaravano di essere Charley Ross.

 

Il monito comune che viene ricordato ancora oggi “non prendere caramelle dagli sconosciuti” si dice che sia venuto proprio dal sequestro del piccolo Ross. Inoltre il “Progetto Charley” un importante database di persone scomparse, prende il nome proprio da Charley Ross. 

 

Una vicenda davvero tragica per tutti i familiari del bambino che non sono mai riusciti a capire che cosa sia successo al piccolo Ross. Una tragedia per: i famigliari che sono stati sottoposti a dure prove e a lottare contro gli impostori che si fingevano Charley; i poveri genitori che sono morti senza conoscere cosa sia successo al figlio; per il fratello Walter che ha vissuto con il senso di colpa per aver accettato di salire in carrozza con degli sconosciuti insieme al fratello per una manciata di caramelle.

Questa è la storia del primo rapimento mai effettuato, questa è la storia di Charley Ross.