Manca un giorno al voto in Gran Bretagna. Come spesso avviene da quelle parti, la stampa si è schierata apertamente pro e contro le forze in campo. Giornali popolari come The Sun e Daily Mail hanno dichiaratamente espresso il loro appoggio a Theresa May, il Guardian ha supportato i laburisti, l'Economist ha scelto i Liberaldemocrtatici.

Quanto le indicazioni di voto dei media possano influenzare l'elettorato è difficile dirlo. Come è difficile fare previsioni su quello che sarà l'andamento del voto con gli ultimi sondaggi che riportano dati in contraddizione tra loro.

Così, per alcuni istituti la distanza tra laburisti e conservatori è di un solo punto, mentre per altri è risalita sensibilmente, tanto da assicurare a Theresa May una maggioranza sicura in Parlamento.

Al di là che la May vinca, dato probabilmente quasi certo, la questione è tutta nel numero di seggi che i Conservatori riusciranno a conquistare. Queste elezioni le ha volute proprio la stessa May che, fidandosi delle previsioni che davano i conservatori avanti di 20 punti sui laburisti ed un suo consenso personale molto alto, ha chiamato anticipatamente i britannici al voto con lo scopo di aumentare la sua maggioranza in Parlamento, attualmente di 12 seggi, per avere un appoggio più largo possibile per sostenere le sue decisioni durante i negoziati per la Brexit.

Dopo un mese e mezzo di campagna elettorale, i sondaggisti sono concordi nel dire che la May ha dilapidato il suo enorme margine di distacco dai laburuisti. Ma quanto sia adesso il distacco a 24 ore dal voto appare un mistero. Per alcuni si è ridotto ad un punto, mentre per altri è di nuovo salito, tanto da consentire ai conservatori di ottenere 5 volte il numero di seggi di vantaggio rispetto ad oggi.

Ma la May non sembra dare l'impressione di essere in grado di tale exploit. Stamani, infatti, è stata accolta dai fischi in un mercato della carne. Inoltre, non bisogna neppure dimenticare il ruolo che potrebbero avere gli attentati di Manchester e quello di Londra in questa campaga. Infatti, Theresa May è stata ministro dell'Interno del governo guidato da Cameron e ha operato per ridurre il numero dei poliziotti... non proprio ciò che la sicurezza indicherebbe di fare tra le misure di prevenzione.

Inoltre, riguardo ai terroristi del London Bridge, l'Italia aveva segnalato Youssef Zaghba come potenzialmente pericoloso dopo il suo trasferimento in Inghilterra, mentre Khuram Butt era già noto ai servizi di sicurezza britannici.

Un "problema" evidente, quello delle lacune sulla sicurezza da parte dell'attuale governo, tanto che per Jeremy Corbyn sta diventando una delle ultime carte su cui puntare.

Almeno altri 5 sondaggi sono attesi nella giornata di mercoledì, prima del voto di domani. In questo caso potremo avere maggiori dettagli su quanto l'attentato di sabato possa aver influito sull'esito del voto.