Oggi il sempre meno giovane Renzi ha pubblicato una nuova "enews" dove, vedi un po' il caso, provvede ad assolvere, promuovere ed esaltare tutto ciò che finora in Italia è stato fatto... da lui!

Con modestia, per carità... senza acrimonia, ci mancherebbe... con fairplay, prima di tutto... il sempre meno giovane Renzi informa gli italiani - nell'ordine - sul caso Consip, sul Jobs Act, sul Pil, sui dati Istat, sul bonus giovani, celebrando quanto di buono "lui" ha fatto o, al limite, quanto il "suo" governo ha fatto.

Facendo ricorso alla più trita retorica, Matteo tira in ballo l'inchiesta su Consip per dirci che non ama il vittimismo, proprio perché vuol fare la vittima. E perché dovremmo meravigliarci, in fondo, se abbiamo a che fare con uno abituato a dire e a fare l'esatto contrario di ciò che pensa o di ciò che promette?

E messo da parte il vittimismo ecco che, subito, dice di non credere al complotto, tirando però in ballo "strane" coincidenze che invece ne farebbero supporre l'esistenza.

Quanto è il banale e ripetitivo motivo del tanto osannato profeta della comunicazione 2.0, che usa ossessivamente gli stessi schemi per ribaltare i fatti o per raccontarne solo ciò che più gli conviene.


Consip sarebbe un complotto? Prima di tutto è un'inchiesta di cui un tribunale ha accertato esservi stato un atto di corruzione. Poi è un'inchiesta su cui, per certo, vi è stata una fuga di notizie di cui devono esserne accertate le reponsabilità. Infine, vi è un un ulteriore filone di indagine che deve accertare le responsabilità di un possibile caso di "traffico di influenze illecite" che vede conivolti, tra gli altri, anche il "babbo" di Matteo... vedi un po' le strane coincidenze.
Ma tutto questo potrebbe essere un complotto perché nelle indagini un carabiniere non avrebbe associato correttamente una frase alla persona che l'aveva pronunciata.


E che dire poi del fantastico clima economico che attraversa il paese? In fondo lo dimostrano i dati con cui l'Istat ci informa che il lavoro cresce, anche se a termine, e lo dimostrano anche i sondaggi in cui gli italiani affermano che di questo rinnovato benessere, nonostante gli 80 euro, in maggioranza non hanno avuto sentore.


E che dire poi dell'incongruenza nel lodare il "Jobs Act" quando nella prossima legge di bilancio si vuole di nuovo finanziare la defiscalizzazione per chi assuma dipendenti fino a 29 anni? Ma il Jobs ACt è servito o non è servito a creare posti di lavoro?


E che dire poi dell'esaltazione relativa al bonus di 500 euro per i "giovani", quando in realtà è stato utilizzato solo dal 50% degli aventi diritto?


Semplicemente che Matteo Renzi è il re della raffinata arte del raggiro.