Con il Venezuela che è alle prese con uno dei periodi più difficili della sua storia, sia dal punto di vista politico che da quello economico con un'inflazione a tre cifre e la carenza di cibo e medicine, lunedì scorso Diego Armando Maradona se ne è uscito su facebook, con un post in spagnolo, inglese ed italiano, scrivendo «siamo "chavisti" fino alla morte. Quando Maduro ordina, sono vestito da soldato per un Venezuela libero, per combattere l'imperialismo e coloro che vogliono prendere le nostre bandiere, che è la cosa più sacra che abbiamo. Lunga vita alla rivoluzione!»

E come poter immaginare che Maradona non possa esser rivoluzionario con un Fidel Castro, che quando era in vita era suo amico, tatuato su una gamba ed un Ernesto Guevara tatuato su un braccio?

Ma il problema, questa volta, è che la rivoluzione di Maduro non ha nulla a che fare con il benessere del popolo venezuelano. Così, ad esempio, la pensano i paesi del Mercosur - un'unione economica commerciale tra gran parte delle nazioni sudamericane - che ha sospeso il Venezuela a tempo indeterminato, accusando Maduro di violazioni dei diritti umani e sollecitandolo a smantellare la nuova assemblea costituente che ha causato l'ulteriore aggravarsi delle proteste nel paese.

Dopo aver letto il post, a Maradona ha replicato un altro campione argentino del passato, Mario Kempes - uno degli "eroi" del mondiale del 1978 - che oggi è uno dei commentatori di punta della ESPN che trasmette in lingua spagnola, chiedendogli come potesse sostenere la morte di 124 giovani che hanno difeso la libertà e la democrazia nel loro paese.

E a Maradona ha risposto - in un'intervista ad una radio argentina - anche il leader dell'opposizione venezuelana Henrique Capriles, dichiarando che se Maradona vorrà venire in Venezuela, lui lo andrà a prendere personalmente all'aeroporto e lo porterà in giro in modo che possa vedere quale sia la situazione in Venezuela. "La cosiddetta rivoluzione è indifendibile".

Che sia stato convinto o meno a mutare opinione non è dato di sapere, Maradona però ha poi rimosso il suo post da facebook.