«Come ho ripetuto fin dall'inizio, ho scelto di proporre un percorso che superi le divisioni e che tenga insieme persone con storie diverse ma unite dagli stessi valori. Una strada che non si basa sull' "io", ma che cresce sul "noi". Questo è quello che chiedono i cittadini, le associazioni, le realtà sociali, che vogliono assumere responsabilità di governo e che hanno paura della destra, del populismo e della demagogia.

Da quando ho iniziato questo percorso ho sempre detto che non avevo velleità personali, ma che mi interessava solo il futuro del nostro Paese. E anche oggi ho ribadito questo concetto: bisogna essere coerenti e generosi. Soprattutto chi crede che per cambiare la politica sia necessario un forte rinnovamento generazionale e l'individuazione di nuovi protagonisti.

Chi come me ha una lunga esperienza alle spalle è importante che favorisca questo cambiamento, ma senza far mancare il proprio contributo. Insieme ai tanti con i quali in questi mesi stiamo lavorando. Il mio impegno, quindi, prosegue ancora più forte di prima.»

Questo è quanto scriveva su facebook Giuliano Pisapia alcuni giorni fa. Riunire la sinistra in un percorso che «non si basi sull' "io", ma che cresca sul "noi".»

Come questo augurio, premessa, buona intenzione, o comunque la si voglia chiamare, possa coincidere con un'allenza di qualsiasi tipo con il Partito Democratico di Renzi è, per chiunque sia dotato di un minimo di memoria e di razionalità, assolutamente incomprensibile.

Infatti, il Partito Democratico, lo dicono i fatti e la cronaca, è un partito che dipende dalle idee di interese personale che giornalmente animano le necessità politiche di Renzi. Idee che vengono poi imposte alla direzione nazionale del PD e che, magicamente, diventano sempre le idee condivise da tutto il partito. Senza neppure dimenticare i lparticolare non secondario che tali idee hanno sempre a che fare con il liberismo e non certo con il socialismo, nonostante l'etichetta che si è data il PD.

Come sia possibile anche solo ipotizzare un'eventuale unione o accordo elettorale con questo PD da parte di Pisapia che parla di una via basata sul noi, è del tutto incomprensibile, specialmente in considerazione del fatto che il Renzi di oggi che comanda il PD è pure peggiore rispetto al Renzi di ieri.

Pertanto il "petting politico" tra Giuliano Pisapia e la sotteosegretaria Maria Elena Boschi alla festa de l'Unità di Milano ha fatto storcere il naso a molti di coloro che avevano visto in Insieme - il progetto politico dell'ex sindaco di Milano - un'alternativa a sinistra rispetto alla deriva di centrodestra del PD renziano. Ma se per Pisapia nel PD di Renzi ed insieme a personaggi come la Boschi lui si sente a casa, è evidente che non dimostra di aver capito molto che cosa sia Renzi e di quale sia la reale differenza di un percorso politico basato sul noi invece che sull'io.

E da parte di molti esponenti di Articolo 1-MDP, tra cui Roberto Speranza, per tale motivo è stato espresso stupore e rammarico nei confronti delle parole di Pisapia. E, oltre a Speranza, anche da parte di altri esponenti di MDP è venuta la richiesta di un chiarimento nei confronti di Pisapia.

Ed il chiarimento con Roberto Speranza doveva esserci martedì a Roma, ma Pisapia non andrà, perché secondo alcuni ben informati in tal modo vuole dimostrare il suo disappunto alle critiche ricevute dopo le sue "effusioni" con la Boschi.

Purtroppo per Pisapia, però, ciò non toglie il problema che un’alleanza a sinistra si possa fare su questioni di merito che, però, al momento dividono qualsiasi formazione che si possa anche pallidamente definire di sinistra con il Partito Democratico di Renzi. Ed è proprio sul merito che coloro che vogliono costruire un'alleanza a sinistra, sono critici con Pisapia.

Infatti, ciò che l'ex sindaco di Milano interpreta probabilmente come antirenzismo, è in realtà la presa d'atto che i contenuti che il PD di Renzi promuove con la sinistra non hanno nulla a che vedere.

Quindi, indispettito o meno che possa essere, è opportuno che Pisapia si schiarisca quanto prima le idee se realmente vuole farsi promotore di un progetto che aggreghi le forze di sinistra alle prossime elezioni politiche.