Quando ormai manca circa un mese alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande per accedere all’Ape sociale e alle misure per i lavoratori precoci, sono stati finalmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale i relativi decreti con cui viene data l'opportunità ai lavoratori in difficoltà - quest'anno stimati in circa 60.000 - di anticipare fino a tre anni e sette mesi l'età di pensionamento.

Ne ha dato annuncio il ministro Poletti che non si è però ricordato di citare il clamoroso ritardo nei tempi di pubblicazione e, pertanto, neppure le relative scuse. Ritardo che - va detto - vista la ristrettezza dei tempi, comporterà notevoli disagi per i lavoratori, le loro imprese e le strutture dei servizi, per la predisposizione della necessaria documentazione.

Il Ministro ha poi aggiunto - secondo quanto riporta l'agenzia Ansa - che "sono già operative altre norme che attuano un insieme articolato di interventi oggetto di un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali, come ad esempio il cumulo gratuito dei periodi di contribuzione previdenziale maturati in gestioni diverse, l'eliminazione definitiva delle penalizzazioni previste in caso di pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età e l'aumento e l'estensione delle quattordicesime per i pensionati con redditi più bassi."

Non sembrano però dello stesso parere i sindacati, come indicano le parole del segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli che, in merito a lavoro e previdenza, denuncia una fattiva mancanza di dialogo con il Governo su "giovani, flessibilità in uscita, lavoro di cura, previdenza complementare e rivalutazione delle pensioni, oltre ad altre annose situazioni ancora non risolte."