Nonostante il complesso lavoro svolto in quattro anni dalla commissione composta da una ventina di membri tra cardinali, vescovi, periti ed esperti, le cui conclusioni sono state consegnate all’ex Sant’Uffizio nel febbraio 2014, la mole di documenti e accertamenti stilati non ha ancora convinto Francesco I.

APPARE così clamorosa la scelta di papa Bergoglio di ordinare un supplemento di indagine per chiarire la vera natura delle presunte apparizioni mariane che da oltre trent’anni attirano nella piccola località dell’ex Jugoslavia milioni di pellegrini. Tanto più che papa Francesco, pur non citandola espressamente, non ha mai nascosto il suo scetticismo verso i fenomeni di Medjugorje.

L’ultima occasione è stata proprio l’udienza del 25 novembre scorso all’Unione dei Superiori generali degli istituti religiosi maschili, trascritta da padre Antonio Spadaro, sul nuovo numero di Civiltà Cattolica, in cui il Papa ha ribadito che «la Madonna vera» non è «la Madonna capo di un ufficio postale che ogni giorno manda una lettera diversa dicendo: ‘Figli miei, fate questo’ e poi il giorno dopo ‘Fate quest’altro’. «Questa moda della Madonna superstar – ha rincarato Francesco –, come una protagonista che mette se stessa al centro, non è cattolica». Parole che suonano quasi come una pietra tombale sulla pretesa soprannaturalità delle apparizioni testimoniate a cadenza regolare di giorni e di orari dai sei veggenti di Medjugorje.