La ministra della Salute Beatrice Lorenzin, è stata intervista per il Corriere da Alessandra Arachi sul tema Cannabis, questione che tornerà presto all'ordine del giorno alla riapertura delle Camere, poiché la sua legalizzazione è in discussione, in prima lettura, al Senato. 

Sull'argomento, nei giorni scorsi hanno tenuto banco le parole di Cantone che, rispetto a quanto aveva dichiarato in precedenza, si è detto adesso favorevole ad una legalizzazione della cannabis, pur con qualche limitazione.

Beatrice Lorenzin, nell'intervista, ha ribadito di essere contraria alla legalizzazione della cannabis. Questo è un suo diritto. Quello che ha però stupito, sono le argomentazioni utilizzate dal ministro sia dal punto di vista logico che da quello tecnico, considerando che, avendo in gestione la Salute pubblica, una qualche pur vaga competenza degli argomenti che riguardano direttamente il suo ministero la dovrebbe avere.

La prima affermazione che ha lasciato interdetti è stata fatta dalla Lorenzin madre e non dalla Lorenzin ministro, in base a quanto da lei precisato: «Oggi in Italia è proibito ai minorenni comprare alcol e sigarette. Immagino che si proibirebbe anche l’acquisto della cannabis, qualora diventasse una sostanza legale. E allora i ragazzini per procurarsela dovrebbero comunque andare a comprarla illegalmente».

Dovrebbero comunque andare a comprarla illegalmente? Ma se la comprassero illegalmente nel caso venga legalizzata, è evidente che lo stiano facendo anche adesso che è proibita. Quindi che senso ha vietarne la legalizzazione? La mamma Lorenzin non lo ha spiegato.

Comunque, la Lorenzin ha espresso la sua opinione contraria anche in funzione di ministro: «Ora parlo da ministro della Salute e dico che scientificamente è provato che la cannabis fa male. È una sostanza psicotropa e fa male a tutti i consumatori. Ai più giovani, poi, fa malissimo poiché influisce sul completamento della formazione cerebrale. E questo lo testimonia la letteratura scientifica, che raccoglie studi da almeno quarant’anni».

Diamole credito. Ma se vale questo punto di vista, allora perché non vietare l'uso dell'alcol e del tabacco? Anche in questo caso è più che provato che entrambi fanno male... e non solo al cervello. La Lorenzin non ci ha fatto sapere nulla neppure in questo caso se non che per quei prodotti sono sufficienti delle campagne per convincere la gente a limitarne l'uso.

Comunque, per la ministra Lorenzin, la possibilità che la legalizzazione della cannabis possa togliere risorse alla criminalità organizzata è un argomento su cui lei non si esprime, perché non ha un'opinione in merito e, pare, che non capisca niente in proposito: «Io parlo di quello che so. E quello che so è che la cannabis fa male e che dal punto di vista sociale invece di preoccuparci di legalizzarla, dovremmo occuparci di fare campagne per i più giovani che partano dalla scuola e arrivino a coinvolgere le famiglie. [...]

Campagne che siano un inno alla vita. Oggi i giovani stanno in compagnia per sballarsi. Bevono per sballarsi. Si drogano per sballarsi. Hanno perso il gusto della vita. E in questo dobbiamo stare vicino alle famiglie che troppo spesso non hanno strumenti [...] Usando le parole che userò presto con i miei figli. [...]

Che non c’è bisogno della bottiglia per innamorarsi. Né della cannabis per ballare freneticamente in discoteca. C’è una vita piena di sole oltre la plastica delle droghe.»

E secondo la ministra della Salute Lorenzin la cannabis servirebbe per ballare freneticamente in discoteca? Ma sta scherzando? La cannabis, anche in campo medico, viene utilizzata come calmante, come rilassante ed anche per contrastare l'ansia ed ha spesso effetto soporifero.

E Beatrice Lorenzin è ministro della Salute.