Riprende, dopo le vacanze di fine anno, la pubblicazione di dati Istat sull'andamento dello stato di salute dell'economia in Italia.

A questo inizio settimana, tocca al dato sull'occupazione per il mese di novemvbre 2016. Il dato complessivo segna un valore positivo, seppur modesto, rispetto al precedente mese di ottobre.

Sono 19mila in più gli occupati, pari ad un +0,1%. A crescere sono i lavoratori indipendenti e quelli permanenti, mentre calano i lavoratori a termine.

Su base trimestrale, periodo settembre-novembre, il dato è però in leggera diminuzione con un -0,1%, pari a -21 mila rispetto al trimestre giugno-agosto 2016.

In negativo è però registrato il dato sulla disoccupazione, pari all'11,9%. L'aumento del +1,9% corrisponde a +57mila unità. Su base trimestrale, nel periodo settembre-novembre, ad un lieve calo degli occupati corrisponde la crescita dei disoccupati (+2,4%, pari a +72 mila) sostanzialmente controbianciato dal calo delle persone inattive (-0,6%, pari a -78mila).

Su base annuale, il numero di occupati aumenta del +0,9% rispetto a novembre 2015, registrando un +201mila unità. La crescita tendenziale è concentrata per la maggior parte sui lavoratori dipendenti (+193mila, di cui +135mila i permanenti). Di costoro, la distribuzione per sesso è equamente ripartita.

È invece meno confortante il dato generazionale, perché i giovani continuano ad essere esclusi dal mercato del lavoro. A novembre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 39,4%, in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al mese precedente. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,6%, in aumento dello 0,7% rispetto a ottobre.

Il tasso di occupazione dei 15-24enni diminuisce di 0,1 punti percentuali, mentre quello di inattività cala di 0,6 punti. Nelle restanti classi di età il tasso di occupazione a novembre cala tra i 25-34enni (-0,4%), rimane stabile tra i 35-49enni e cresce tra gli ultracinquantenni (+0,5%).