Lo scontro tra Germania, FCA e Italia sulle emissioni di alcuni veicoli FCA è ormai totale. Va detto subito che c'è un aspetto paradossale nella vicenda, costituito dal fatto che il governo italiano si spenda in favore di una casa automobilistica che è diventata in parte inglese e in parte olandese. Eventualmente dovrebbero essere quei paesi a controbattere le tesi dei tedeschi.

Dopo la dichiarazione dell'EPA che ha definito fuori norma le emissioni di alcuni modelli FCA venduti negli Stati Uniti, anche la Germania ha rotto gli indugi in merito all'esito di test condotti su alcuni modelli FCA.

In base a quanto affermato da un portavoce del Ministero dei Trasporti tedesco, il ministro Alexander Dobrindt vorrebbe che l'Europa imponesse che i modelli diesel di Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade vengano richiamati dal costruttore per ovviare al problema delle emissioni che non sarebbero a norma: i livelli di ossido di azoto sarebbero superiori rispetto a quanto dichiarato da FCA in base alle norme europee.

Da FCA negano qualsiasi anomalia, giurando che tutto sia nella norma. Secondo i tedeschi, invece, il problema nasce nella gestione della disattivazione del sistema di controllo delle emissioni. Una disattivazione assolutamente consentita, ma che deve avvenire in base a determinati fattori, ad esempio il raggiungimento di determinate temperature. Secondo il ministero dei trasporti tedesco, la disattivazione è invece causata da un software non dichiarato che fa sì che i dati delle emissioni sui veicoli FCA riscontrati su strada non corrispondano a quelli raccolti nei test di omologazione.

Il ministero guidato da Dobrindt aveva convocato i rappresentanti di FCA già a metà dello scorso anno per chiarire la questione, ma costoro hanno guardato bene dal presentarsi. Probabilmente sulla base del fatto che i singoli stati europei dovrebbero verificare le emissioni solo delle proprie case produttrici.

Questa è la posizione del ministro dei Trasporti del governo Gentiloni, Graziano Del Rio, che si è stupito dell'iniziativa tedesca, ricordando che per l'Italia i test su FCA non hanno riscontrato anomalie e che deve essere l'Europa a decidere nel merito e non certo la Germania.

Per quanto riguarda lo "sviluppo europeo" del possibile scandalo emissioni, non c'è alcun comunicato stampa rilasciato da FCA, che invece aveva ribattuto in maniera ufficiale alle accuse di EPA. Sul mercato di Milano, questo lunedì, le azioni di FCA sono arrivate a raggiungere una percentuale negativa anche superiore al 4%.