E' stato uno solo il responsabile della morte di cinque agenti a Dallas. Si chiamava Micah Xavier Johnson, aveva 25 anni, era afroamericano e viveva a Mesquite, un sobborgo operaio di Dallas, in una palazzina a due piani, insieme ad altri suoi familiari.

Lo ha confermato il sindaco della città texana, Mike Rawlings, smentendo le iniziali supposizioni che lasciavano intendere la presenza di un numero imprecisato di cecchini.

Apparentemente lo sparatore ha aperto il fuoco dal college El Centro, in posizione sopraelevata, spostandosi da un piano all'altro, mentre era in corso del corteo di protesta contro la morte di due persone di colore in Minnesota e Louisiana per mano della polizia. Da lì, armato di un fucile semiautomatico e di una pistola, ha scelto le sue vittime, che dovevano essere poliziotti bianchi.

Successivamente Johnson è stato bloccato al secondo piano di un parcheggio sotterraneo. E' cominciato un negoziato con le forze dell'ordine, che è andato avanti per diverse ore e durante il quale c'è stato uno scambio di colpi d'arma da fuoco.

Alla fine, la polizia, utilizzando un robot, ha fatto esplodere una bomba che ha causato la morte del sospetto.

Secondo quanti lo conoscevano, Micah Johnson non si interessava di politica, ma la sua pagina Facebook racconta una storia diversa. Vi si trovano molti "mi piace" per gruppi militanti neri, fra cui l'African American Defense League e il New Black Panther Party. Una foto lo ritrae con indosso un dashiki, indumento tipico africano, e il pugno destro alzato.

Finite le superiori, nel 2009 Johnson si è arruolato nell'esercito, dove ha prestato servizio come soldato semplice, con qualifiche di muratore e carpentiere.

Inviato in Afghanistan alla fine del 2013, nel maggio dell'anno successivo fu accusato di molestie sessuali nei confronti di una donna. Lo rispedirono a casa, raccomandandone il congedo. E congedato Johnson lo fu nell'aprile del 2015, proprio per l'accusa di molestie, ma si trattò di un congedo con onore, cosa che finì per sorprendere anche il suo avvocato di allora.

La perquisizione nella casa di Johnson ha rivelato la presenza di materiale per la preparazione di bombe, giubbotti anti-proiettile, fucili, munizioni e un diario con la descrizione di tattiche di combattimento.