Con una sua esclusiva, Reuters ha comunicato che quando furono effettuati dal Ministero delle infrastrutture e trasporti italiano i test per misurare le emissioni inquinanti su alcuni modelli diesel appartenenti ad alcune delle principali case automobilistiche - in seguito allo scandalo che aveva coinvolto Volkswagen - i modelli Fiat Chrysler vennero autorizzati ad essere esclusi da alcuni di essi. 

Questo è quanto riportato, nero su bianco, nel rapporto presentato dal ministero dello Sviluppo presentato alla Commissione parlamentare europea lo scorso ottobre. Nello stesso rapporto i test completi riguardano solo le vetture diesel di BMW, Ford, Mercedes-Benz, Volkswagen e Opel.

Invece per tre dei sette modelli sotto osservazione appartenenti a Fiat Chrysler - nello specifico Jeep Cherokee 2.0, Alfa Romeo Giulietta 1.6 e Lancia Ypsilon 1.3 - mancano i risultati di due test: uno su pista e l'altro in laboratorio, noto come 'NEDC reverse'.

Ma per FCA i modelli sotto osservazione erano in totale sette e per tutti e sette mancano anche i dati del test denominato "Artemis" che misura gli standard europei di emissioni in relazione agli stili di guida urbana.

Perché il ministero dello Sviluppo ha concesso ad FCA di non partecipare a questi test? Nel rapporto presentato a Bruxelles non è stata fornita alcuna spiegazione al riguardo.

Reuters ha contattato il ministero per avere chiarimenti. La portavoce del ministero dei Trasporti Luisa Gabbi ha però genericamente risposto che una «nuova versione definitiva» del rapprto è stata redatta per includere più dati per i modelli FCA a seguito di ulteriori test e sarà pubblicata nelle prossime settimane. Una data precisa non è però stata indicata.

Durante la querelle che nelle scorse settimane aveva visto la Germania accusare FCA di non rispettare neanche in Europa le direttive per il rispetto delle emissioni, dopo le accuse mosse all'azienda anglo-olandese dall'Agenzia americana per la protezione dell'ambiente americana, il ministro Del Rio non aveva fatto menzione di quanto è stato svelato da Reuters.

Nella giornata di mercoledì, ci sono stati alcuni sviluppi in merito alla notizia, con il ministro Delrio che ha ribadito che nel corso delle indagini condotte dall'Italia non è stata riscontrata alcuna anomalia che potesse alterare nei vecoli FCA presi in esame i risultati sulle emissioni inquinanti.

Inoltre, Delrio ha aggiunto di aver inviato anche alle autorità tedesche una relazione separata per dimostrare la conformità alle norme europee dei modelli Fiat 500X, Jeep Renegade e Fiat Doblò.

In base ai test mancanti nel rapporto inviato in Europa, Reuters ha sentito un funzionario incaricato del ministero delle Infrastrutture che ha dichiararto che il test Artemis non faceva parte dei controlli necessari per valutare se un veicolo abbia rispettato o meno le regole sulle emissioni e che gli esaminatori decidono se effettuarlo o meno a loro discrezione e che non vi è prova se il non averlo applicato sui modelli FCA sia stato fatto deliberatamente.

In ogni caso, lo stesso tecnico che ha confermato che nulla di anomalo è stato trovato sui modelli FCA, ha anticipato la preparazione di una relazione finale che sarà disponibie nei prossimi giorni.