Venerdì è iniziata al Lingotto la tre giorni d Matteo Renzi per dare il via alla sua campagna elettorale per la corsa alla segreteria del Partito Democratico. Una riedizione della Leopolda organizzata a Torino, invece che a Firenze. Il Lingotto è stato scelto come luogo simbolo, perché lì è nato ufficialmente il Partito Democratico.

Però, nonostante lo sforzo, Matteo Renzi ha di nuovo dimostrato che il Partito Democratico è solo un pedaggio che deve pagare per promuovere se stesso, la sua immagine, il suo modo di pensare e di agire. Il Lingotto è solo una messinscena per dimostrare l'esistenza di un'idea di partito che, nella realtà, è solo un contenitore di dirigenti acritici, fedeli e ubbidienti ai desiderata del padrone... Matteo Renzi.

Nel corso del 2016, Renzi ha ricevuto la paga per quanto ha fatto durante il suo governo con due sberle elettorali senza precedenti. Per uno che è stato anche segretario del partito di maggioranza, una qualche forma di autocritica era dovuta. Nessuno, però, ieri l'ha sentita nelle parole di Mattero Renzi. Niente scuse, niente errori. Eppure, grazie a lui, coloro che rappresentavano la sinistra del partito se ne sono andati sbattendo la porta. Una qualche riflessione sarebbe stata naturale.

Invece, Matteo Renzi ha liquidato la questione definendola "quotidiano nauseante ping pong che ha stancato anche gli addetti ai lavori, figuriamoci i cittadini normali. Ping pong che non ha senso. Perché il compito del PD è quello di indicare una direzione, non quello di seguire una corrente o dividersi tra correnti."

Il compito del PD, secondo Renzi, è di continuare ad essere, dato che lo è già diventato, il suo personale partito, il suo personale strumento di controllo grazie al quale degli iscritti ostaggio della ricandidatura ad una poltrona  dicano sempre sì a qualunque sua "idea". Lo ha ribadito: per lui, la carica di segretario e quella di premier sono inscindibili e tali devono rimanere.

Quindi, chiunque avesse sperato in un ripensamento o un rinsavimento di Renzi e del Renzi pensiero si sarà certamente ricreduto. Se Renzi sarà rieletto segretario del PD, il PD diventerà ufficialmente il partito di Renzi, ancora di più di quanto lo sia stato finora, non essendoci più alcuna voce critica che gli ricordi che per definirsi di sinistra bisogna fare anche delle cose di sinistra.

L'unica novità, sicuramente positiva per Renzi, è che d'ora in poi non avrà necessità di doversi giustificare con una opposizione interna che gli rinfacci le sue scelte. E così, per lui sarà molto più semplice parlare di argomenti e temi che sono in sintonia con le sue radici che fanno riferimento a Forza Italia e non certo al Partito Comunista Italiano.

Non è così? E allora come spiegare altrimenti la chiusa del suo intervento al Lingotto?

"Ci sono migliaia di persone che si sono iscritte, ascolteranno le relazioni, discuteranno. Ci sono 420mila persone che si sono iscritte al Partito Democratico. Certo, ci saranno alcuni casi con problemi: sicuramente in altre città, come ho visto oggi, dove altri partiti hanno scelto il loro candidato con 20 voti, hanno meno difficoltà a bloccare quelli che vogliono fare i furbi. Con 420mila iscritti può succedere qualcosa che non funziona.

Ma 420mila persone iscritte al PD dicono che c'è un popolo indomito, appassionato e curioso che non lascia il futuro dei propri figli nelle mani di chi sa solo lamentarsi. È un popolo patriottico perché l'identità e la patria appartengono anche alla sinistra.

Chiudo con George Orwell: «Il patriottismo non ha niente a che fare con il conservatorismo, anzi è esattamente il contrario. Il patriottismo è un ponte tra il passato ed il futuro ed è per questo che patriottismo e sinistra dovranno prima o poi tornare insieme». Per me la missione del PD è qui: dare un'anima democratica all'Europa, prendersi cura dell'Italia da curare, affermare una identità culturale, sociale e umana di un patriottismo dolce che restituisce dignità alla politica e bellezza all'Italia.

Viva il Partito Democratico, viva l'Italia e grazie a tutti voi per quest'avventura che inizia oggi."

Indentità, patria, patriottismo, figli, futuro, bellezza... non si è dimenticato altro? Ma sì... Si è dimenticato di dire Viva Renzi... lo aggiungiamo noi. Eia, Eia! Alalà!