Per avere un quadro che spieghi in maniera evidente il disastro della situazione economica in Italia è d'aiuto il dato pubblicato dal centro studi della Cgia di Meste che ci ricorda che, al netto dell’inflazione, gli investimenti negli anni compresi tra il 2007 e il 2015 sono scesi di 109,7 miliardi di euro, quantificabili, in termini percentuali, con una diminuzione di 29,8 punti.

Mentre nel 2007 in Italia si investivano 368,6 miliardi di euro, nel 2015 se ne sono investiti 258,8. Con queste cifre è evidente perché la crescita economica del paese sia stata e sia pressoché inesistente. Pubblica amministrazione, industria e privati, in questi anni hanno smesso di investire, anche grazie al rigore imposto dalle regole dell'UE. Il dato pubblicato dalla CGIA ne è la dimostrazione.

L'andamento al ribasso può essere consultato, per settore, nella tabella sottostante. Gli unici comparti che hanno fatto registrare nel periodo un trend in crescita sono stati quello delle Telecomunicazioni (+10,2%) e quello della Ricerca e Sviluppo (+11,7%).


Il valore complessivo degli investimenti regisrato nel 2015, 258,8 miliardi di euro, è vicino, seppur inferiore, a quello del 1995 di 264,3 miliardi di euro. In pratica, il livello degli investimenti in Italia è pari a quello di 20 anni fa!

Quali sono le prospettive per il futuro. Come dato positivo, Cgia ha registrato un'inversione di tendenza nella crescita degli investimenti tra il 2014 e il 2015, con un +0,8%, dovuto in parte grazie agli investimenti nei mezzi di trasporto (+19,7%).


Per quanto riguarda i prossimi anni, ci sono le dichiarazioni riportate nel Documento di Economia e Finanza che prospettano nel 2016 una crescita del 2,2%, nel 2017 del 2,5%, nel 2018 del 2,8% e nel 2019 del 2,5% pari a 285,7 miliardi di euro. Con queste prospettive, che comunque non offrono alcuna certezza, sperare in un prodotto interno lordo intorno consistente che possa assicurare stabilità economica e prospettive  di crescita per il futuro è pura utopia ed annunciarlo è pura demagogia.