Sono partiti dalle basi iraniane, i bombardieri russi, nel quadro dell'accordo tra la Russia e l'Iran per debellare l'Isis e Jabhat al Nusra in Siria.

Intanto, i quartieri orientali di Aleppo - ancora in mano ai ribelli - continuano ad essere sventrati. Il bilancio dei raid di ieri, 16 agosto, è di 19 morti, tra cui 3 bambini.

L'annuncio del raid è stato dato direttamente dal ministero della Difesa di Mosca, citato dall'agenzia di stampa Tass; nello stesso comunicato, particolare risalto viene dato proprio alle basi da cui sono partiti i caccia russi, situtate in territorio iraniano, fatto senza precedenti nella storia: "bombardieri a lungo raggio Tu-22M3 e caccia Su-34 sono decollati carichi di bombe da una base della provincia di Hamadan (nella parte occidentale del Paese) e hanno condotto attacchi coordinati contro obiettivi dei gruppi terroristici dell'Is e del Fronte al-Nusra nelle province di Aleppo, Deir ez-Zor e Idlib", ha reso noto il Ministero della Difesa russo.

Sempre da fonti ministeriali, si apprende quale sia stato il "bottino di guerra": i bombardamenti hanno distrutto "cinque grandi depositi di armamenti, tre postazioni di comando e campi di addestramento di milizie ribelli impegnate nei combattimenti ad Aleppo".

I CACCIA PARTIRANNO ANCHE DALL'IRAQ

Secondo una fonte militare-diplomatica "il ministero della Difesa russo ha inviato richieste a Iran e Iraq per l'utilizzo dello spazio aereo di questi Stati per il passaggio di missili da crociera".

L'Iraq  ha conceso l'autorizzazione alla Russia per sorvolare i propri spazi aerei, ma non è escluso che i caccia potranno utilizzare le basi situate in territorio iraqueno per i prossimi raid previsti.

PUTIN CERCA ACCORDO CON USA PER ALEPPO

Spera di poter trovare una qualche forma di accordo ancor prima della prossima riunione del G20 - prevista a settembre - il premier russo.

Secondo la Cbs, rilanciata dall'agenzia Ria Novosti, "colloqui diretti tra Usa e Russia continuano a Ginevra". Obiettivo, riuscire a cooredinare operazioni congiunte tra Russia e USA su Aleppo.

Ma la reazione degli Usa alla notizia è decisamente prudente: "Rappresentanti del Dipartimento di Stato Usa hanno detto che ancora non vi è nulla da annunciare".